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    16/09/2024

Barra: «Più servizi a sostegno delle famiglie e delle donne lavoratrici»

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Caterina BarraAVELLINO – “Le istituzioni locali debbono diventare un punto di riferimento per le famiglie, tanto più in un momento di crisi profonda come quello che stiamo vivendo. Penso, in modo particolare, alle donne lavoratrici che spesso incontrano difficoltà nel gestire da sole contemporaneamente il lavoro di cura familiare e domestica e quello che svolgono all’esterno, nelle fabbriche, nella pubblica amministrazione, in una attività autonoma o nell’esercizio di una libera professione”: è quanto afferma l’avvocato Caterina Barra, candidata al Consiglio comunale di Avellino nella lista del Pd con Paolo Foti sindaco.

“In una comunità avanzata e solidale – continua Barra – non si può non tener conto di queste esigenze fondamentali attraverso l’organizzazione di una rete di servizi sociali adeguati. Dobbiamo, quindi, dotare anche la città di Avellino di strutture idonee, in grado di soddisfare – in termini di quantità e qualità – la richiesta esistente. Gli asili nido, le ludoteche, i centri per l’infanzia non sono né un lusso né un optional. Una seria riforma del welfare locale deve essere in grado di dare risposte sia ai bisogni di base delle fasce sociali più fragili, con innovative forme di assistenza, che venire incontro alla domanda mirata di tutte quelle famiglie che, non senza problemi, riescono ancora a resistere alla crisi economica in atto. Ispirandosi a criteri di sussidiarietà e compartecipazione è necessario, oggi più che mai, investire nelle politiche sociali, mettendo in essere un’articolata offerta di servizi universalistici e specifici. A questo punto, appare più che mai legittima la domanda: dove reperire le risorse finanziarie necessarie? È necessario innanzitutto aprire una vertenza politico-istituzionale con la Regione affinché al capitolo del welfare vengano destinati stanziamenti adeguati ai bisogni dei cittadini, tagliando sprechi e privilegi. La stessa amministrazione civica deve guardare al sociale con una logica diversa. La partita dei fondi europei non può riguardare soltanto i lavori pubblici, ma anche e soprattutto gli interventi per la qualità della vita e l’equità sociale. Le politiche sociali, insomma, non possono essere soltanto uno slogan sul quale puntare durante le campagne elettorali, ma debbono diventare una buona prassi quotidiana”.

 

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