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    14/10/2024

L'Udc vuole dettare la linea delle alleanze

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b_300_220_15593462_0___images_stories_Politica_petracca-galasso.jpgAVELLINO – Siamo stati facili profeti a ritenere che l'ultimatum di Nitto Palma non avrebbe avuto seguito alcuno alla vigilia della recente tornata amministrativa. Il commissario regionale del Pdl aveva invitato i vertici delle Province campane rette dal centrodestra a rompere con l'Udc, colpevole di essersi alleata, in molte realtà della Campania impegnate nel rinnovo dei Consigli comunali, con il Partito democratico.

Ma, conclusasi questa tornata amministrativa, diventa ancora più inattuale l'ultimatum di Nitto Palma, alla luce del successo riportato dall'Udc in quasi tutti i Comuni dove si è presentato insieme con il Pd.

In provincia di Avellino erano soprattutto due i Comuni sotto osservazione, Atripalda e Solofra, dove, anche per numero di elettori, il rinnovo del Consiglio comunale ha rivestito un significato più squisitamente politico. In entrambi i casi si è rivelata vincente l'alleanza Pd-Udc e se a Solofra il Partito democratico "incassa" il sindaco, ad Atripalda non va oltre l'elezione di due consiglieri.

Ciriaco De Mita ha chiarito subito che questo esperimento non va inteso come l'inizio di un nuovo percorso politico. Nella situazione attuale, secondo il leader di Nusco, sugli schieramenti va privilegiata l'unità programmatica e la rappresentanza dei territori. Fuori dal politichese, De Mita continuerà ad allearsi, a seconda delle convenienze e delle possibilità di successo elettorale, con il Pdl (vedi Regione Campania e Provincia di Avellino) o con il Pd (vedi, appunto, i casi recenti di Atripalda e Solofra).

A favorire l'abilità manovriera di De Mita è però anche l'incertezza del Pd irpino, una parte del quale è propenso a dialogare con l'Udc. Eppure, quando, invece, il Pd ha fatto quadrato contro il leader di Nusco impedendogli di giocare su due tavoli, i risultati gli hanno dato ragione, come dimostrano le precedenti amministrative ad Avellino e nella stessa Nusco.

Facciamo un salto solo apparente e passiamo al salvataggio della squadra di basket della Scandone, grazie all'ingresso nella proprietà del patron della Sidigas, De Cesare.

Quando c'era ancora l'Unione delle Repubbliche socialiste sovietiche, gli esperti di politica passavano al microscopio le foto del palco delle autorità in occasione della parata del Primo maggio. Dalle assenze e dalla posizione dei presenti si capiva, infatti, quale fosse la linea vincente all'interno del partito comunista sovietico.

Esaminiamo la foto della conferenza stampa per il salvataggio della Scandone: dietro al tavolo ci sono naturalmente il presidente della società, Sampietro, e il nuovo socio De Cesare. Accanto a loro, un po' inaspettatamente, il vicepresidente della giunta regionale, Giuseppe De Mita e il segretario provinciale dell'Udc, Petracca. Assente, invece, a sorpresa, Dino Preziosi, sponsor storico della squadra, tramite l'Air, e molto vicino all'on. Ciriaco De Mita.

Oltre al messaggio implicito lanciato dall'Udc di De Mita (in Irpinia continuiamo a gestire una bella fetta di potere e il nostro apporto è sempre determinante per la sopravvivenza dello sport ad alto livello) è lecito ricavare indicazioni per i prossimi scenari politici? A proposito, dietro al tavolo c'era anche il sindaco Galasso. Qualcuno ha voluto vedere in questa immagine, forse un po' troppo maliziosamente, una sorta di passaggio di consegne.

 

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