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    08/12/2024

Spagnuolo: «Visione lunga su via Appia, la soppressione del passaggio a livello darà nuova vita al quartiere»

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b_300_220_15593462_0___images_stories_Irpinia12_atrip_v_appia.jpgATRIPALDA – “Su via Appia abbiamo utilizzato il metodo che ha caratterizzato la nostra amministrazione: abbiamo programmato, progettato, intercettato finanziamenti e ora siamo pronti per realizzare quello che avevamo in mente. Su via Appia abbiamo avuto una visione lunga immaginando il futuro di questo quartiere in termini di qualità della vita. A questo servirà la soppressione del passaggio a livello che abbiamo fatto inserire nella programmazione di Rfi e della Regione Campania. È l’unica cosa che in questi anni ho chiesto ad un consigliere regionale. Al contrario di altri che hanno chiesto incarichi. Io ho chiesto che fosse sostenuta l’ipotesi di realizzare il transito dei treni in sopraelevata ed è quello che abbiamo ottenuto”: lo ha dichiarato il primo cittadino uscente, Giuseppe Spagnuolo, candidato sindaco con la lista Atripalda Futura nel corso di un incontro pubblico che si è svolto proprio presso i giardinetti comunali di via Appia.

“Tra poco i treni torneranno a passare quando saranno conclusi i lavori di elettrificazione della linea Avellino-Benevento-Salerno – ha spiegato il sindaco - Non dimentichiamoci cosa accadeva quando c’era il passaggio dei treni in termini di traffico e di inquinamento ambientale. Chi conosce la città, si deve porre il problema di risolvere i problemi di Atripalda. Ed è quello che abbiamo fatto in questi anni con uno sguardo lungo. Siamo riusciti a far diventare questa questione una priorità di Rfi e di Regione Campania. È giusto che il traffico ferroviario riprenda. Siamo consapevoli di quanto la ripresa del trasporto su ferro sia importante, ma non possiamo pagare il prezzo altissimo di una città imbottigliata dal traffico. Ecco perché non abbiamo mollato su questo obiettivo. E l’abbiamo ottenuto”.

“Abbiamo un progetto esecutivo - ha continuato - che prevede un intervento su via Appia alta. A giorni avrà inizio la gara per l’affidamento. Verrà rifatta la strada, ma non solo il tappetino stradale. Parliamo di un intervento complessivo che va dal ponte dell’acquedotto fino all’incrocio con via Tufarole con l’obiettivo di risolvere in via definitiva il problema degli allegamenti che in questo tratto di strada si registrano ad ogni scroscio d’acqua. Sarebbe stato più facile rifare solo l’asfalto, ma non avremmo risolto il problema alla radice. Abbiamo perciò provveduto a riprogettare l’impianto fognario. Solo dopo rifaremo l’asfalto e procederemo anche con i marciapiedi, risolvendo anche la questione datata del passaggio pedonale subito dopo il ponte che non è sicuro per la presenza di un platano. Abbiamo impiegato sei mesi per avere un parere dell’Arin che abbiamo ottenuto e grazie al quale sarà possibile arretrare il muro di qualche metro e consentire un passaggio pedonale sicuro. Tutto questo non si fa in un giorno. Ci vogliono tempo e conoscenza dei problemi. Possiamo dire che con questo intervento, che vale circa 450mila euro, abbiamo avviato a soluzione definitiva i problemi di questo pezzo di territorio in termini di decoro e di sicurezza”.

“È così, con questo spirito – così conclude il primo cittadino uscente – che abbiamo lavorato in questi anni. Ci contrapponiamo al vuoto di idee di alcuni competitor, in particolare di quelli che si ripropongono pur essendo già stati bocciati dalla città cinque anni fa. Da loro non ho ascoltato nemmeno un’idea. L’unica cosa che vogliono fare è una società partecipata con cui assumere quattro operai per fare manutenzione ordinaria. Poi si scopre che vogliono farci il controllo parcheggi e anche lo spazzamento. Tutto questo con quattro operai. Cosa succederebbe in realtà? Si creerebbe un altro centro di spesa, un altro apparato di gestione fuori dal Comune. Atripalda non ha bisogno di una partecipata con il solo obiettivo di aggiungere altri costi: un presidente, un cda, un consulente tecnico. Cosa porterebbe la società partecipata? Zero efficacia, solo sprechi”.

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