AVELLINO-PADOVA 0-1
AVELLINO (3-5-2): Forte; Laezza (1’ st Errico), Dossena, Illanes (34’ st Miceli); Rizzo, Adamo (39’ st Bernardotto), Aloi, D’Angelo (33’ st De Francesco), Tito; Fella (21’ st Santaniello), Maniero. A disposizione: Pane, Leoni, M. Silvestri, Rocchi, L. Silvestri, Baraye. Allenatore: Braglia
PADOVA (4-3-2-1): Dini; Germano (17' st Nicastro), Kresic, Rossettini, Curcio; Hraiech (44' st Andelkovic), Della Latta, Halfredsson; Ronaldo (30' st Vasic); Chiricò (30' st Jelenic), Paponi (17' st Pelagatti). A disposizione: Vannucchi, Mandorlini, Biancon, Firenze, Biasci, Bifulco, Ejesi. Allenatore: Mandorlini.
Arbitro: Andrea Colombo della sezione di Como. Assistenti: Dario Garzelli della sezione di Livorno e Claudio Barone della sezione di Roma 1. Quarto uomo, Fabio Natilia della sezione di Molfetta.
Ammoniti: 24’ pt Rizzo, 29’ pt Illanes, 36’ pt Ronaldo, 48’ st Dossena, 3’ st Hraiech, 14’ st Aloi, 14’ st Chiricò, 27’ st Rossettini, 32’ st Vasic
Recuperi: 3’ pt più 5’ st
Note: angoli, 7-5.
AVELLINO – L’Avellino esce di scena dai playoff e deve dire addio ai sogni di promozione in serie B. Con un gol di Della Latta il Padova di Madorlini passa al Partenio-Lombardi e ora si prepara ad affrontare la vincente tra Alessandria e Albinoleffe. La squadra di Braglia, dopo aver subito il gol intorno alla mezz’ora del primo tempo, non è stata in grado di impostare, con la giusta determinazione, una reazione in grado di impensierire in qualche modo gli avversari. Poche, veramente poche le conclusioni verso la porta difesa da Dini. Sono venuti meno, in sostanza, quello spirito e quel carattere che, in appuntamenti così importanti, dovrebbero costituire l’arma in più per aver ragione di un avversario ben messo in campo, che ha saputo ragionare con maggiore freddezza e lucidità e colpire, sia pure favorito da un rimbalzo, alla prima occasione utile. Al di là comunque di facili recriminazioni su come si è arrivati a questa semifinale, su questo e quell’episodio, la risposta l’ha data il campo. Encomiabili, veramente encomiabili i tifosi irpini che, a fine gara, nonostante la sconfitta e l'eliminazione, hanno applaudito a lungo i giocatori biancoverdi.
La cronaca – Si riparte dall’1-1 dell’andata. Partenio-Lombardi colpito, prima del fischio d’inizio del match, da una violenta burrasca. Non demordono dal far sentire il loro tifo i mille spettatori presenti sugli spalti. Al 3-5-2 di Braglia si contrappone il 4-3-2-1 di Mandorlini. Avellino e Padova si danno subito battaglia e senza esclusione di colpi fin dalle prime battute. Sono i padroni di casa a tenere in questa fase d’avvio l’iniziativa, ma i rosso-scudati non appaiono intenzionati a concedere spazi. C’è tensione in campo e lo si avverte, considerata la posta in palio. Il direttore di gara è attento a fischiare su qualsiasi intervento scorretto e pronto a smorzare sul nascere ogni tentativo di scontro. Gara, finora, equilibrata con in sostanza nessun pericolo per le due porte. Al 24’ pt cartellino giallo, il primo del match, per Rizzo. Al 28’ pt Padova in vantaggio con Della Latta lesto a raccogliere un rimbalzo in area e a battere Forte. Un minuto dopo ammonito anche Illanes. Al 36’ pt tocca a Ronaldo. Respinta, al 38’ pt, da Forte una pericolosa conclusione del numero 10 patavino incuneatosi in velocità in area irpina. Avellino ancora sotto choc per il gol subito e in evidente difficoltà a dare concretezza ad una reazione in grado di impensierire gli avversari. Ci saranno 3 minuti di recupero. Padroni di casa in avanti in cerca del gol del pareggio. Al 48’ pt cartellino giallo per Dossena. Respinge in angolo allo scadere Forte un pallone calciato su punizione da Ronaldo. Padova in vantaggio per 1-0 al termine del primo tempo.
Ripresa – Salva subito, in avvio di ripresa, la propria porta Forte su Chiricò presentatosi da solo in area evitando il 2-0. Cartellino giallo, al 3’ st, per Hraiech. Si fa più insistente la pressione dei padroni di casa, ma il Padova appare attento a chiudere i varchi. Respinge questa volta Dini una conclusione ravvicinata di testa di Dossena e salva il risultato. Gara aperta, con continui capovolgimenti di fronte. Ora, comunque, è il nervosismo che torna a fare da padrone in campo: al 14’ st cartellino giallo per Aloi e Chiricò. Al 15’ st di poco fuori la conclusione a giro di Maniero dalla sinistra. Al 17’ st doppio cambio nel Padova: fuori Germano e Paponi, dentro Nicastroe Pelagatti. Al 19’ st pericolo portato da Kresic, palla in angolo. Al 21’ st Santaniello rileva Fella. Ammonito al 27’ st Rossettini. Al 30’ st ancora due sostituzioni nel Padova: fuori Ronaldo e Chiricò, dentro Vasic e Jelenic. Cartellino giallo, al 32’ st per il neo entrato Vasic. Al 33’ st fuori D’Angelo, dentro De Francesco. Un minuto dopo Miceli rileva Illanes. Ultima sostituzione nelle file dell’Avellino al 39’ st con Bernardotto in campo al posto di Adamo. Al 44’ st nel Padova fuori Hraiech, dentro Andelkovic. Saranno 5 i minuti di recupero. Il risultato non cambia. Passa il Padova che si assicura la finale. Applausi dalla curva ad indirizzo dei giocatori biancoverdi. In aggiornamento…
Aggiornamento del 9 giugno 2021, ore 20.45 – Le dichiarazioni del tecnico Piero Braglia: “Peccato, peccato perché con questa squalifiche secondo me ci siamo giocato un po’ di possibilità. Bisogna prendere atto di quello che dice il campo, sempre. Secondo me abbiamo fatto un campionato importante, c’è una grande base per poter lavorare, per poter fare, poi sarà la società a vedere come, quando”.
“Noi ci si credeva, ci sono di là tanti ragazzi che piangono, penso che hanno poco da farsi perdonare a parte qualche partita del cavolo che ogni tanto abbiamo fatto e che ci sta nell’arco di un campionato. Abbiamo passato l’inferno in alcuni momenti, hanno sempre reagito, bisogna solo dirgli grazie. Il risultato è quello lì, c’abbiamo provato nel secondo tempo in tutte le maniere rispolverando anche i ragazzi che non giocavano da un anno per cercare di cambiare visto i giocatori che avevamo oggi a disposizione. Purtroppo non è andata bene, a loro il rimpallo è andato bene, poi hanno avuto una grande occasione con Chiricò che se l’è mangiata. È un peccato che sia finita così, penso che meritino solo applausi onestamente”.
Giuliano Laezza: “La cosa che più dispiace è essere usciti così perché si vedeva a fine partita, ho visto le lacrime di tutti, significa che c’abbiamo veramente qualcosa d’importante dentro. Ci tenevano tantissimo a regalare una gioia ai nostri tifosi, alle nostre famiglie, a noi ma purtroppo non ci siamo riusciti. Abbiamo, comunque, dimostrato di essere una grande squadra, un grande gruppo, veramente sono orgoglioso di fare parte di questo gruppo. Sono onorato perché un gruppo così è difficile trovarlo. Voglio fare i complimenti a tutti i ragazzi, presidente e staff, a tutti, perché hanno dimostrato di essere persone vere, ed abbiamo dimostrato di essere un gruppo coeso, unito”-