AVELLINO - Si è presentato oggi pomeriggio ad Avellino, presso il circolo della stampa, l’ultimo volume pubblicato dalla casa editrice Il Terebinto, casa editrice impegnata da sempre nella valorizzazione della cultura irpina, L’abitazione degl’uomini è la terra. Le memorie storiche topografiche e la cartografia del Principato Ultra in un manoscritto inedito di Marciano De Leo, curato da Michele Sisto, a cui hanno partecipato, moderati dal dirigente scolastico Franco Di Cecilia, il sindaco di Frigento Carmine Ciullo, Nunzio Cignarella, vicedirettore del Centro di ricerca Guido Dorso di Avellino, Francesco Barra, professore emerito di storia moderna dell’Università di Salerno, e Carmine Pinto, professore di storia contemporanea presso l’ateneo salernitano ed autore della prefazione al volume.
Il volume, che riporta alla luce un inedito manoscritto del 1816 di Marciano De Leo, intellettuale frigentino del Settecento, offre uno scorcio sulla condizione dell’Irpinia del tempo. L’origine del manoscritto è da rintracciarsi nella costruzione dello Stato amministrativo-napoleonico nel Mezzogiorno: nel 1811, infatti, fu organizzata, dal governo di Gioacchino Murat, un’articolata indagine statistica sulle condizioni del Regno di Napoli e De Leo fu scelto con l’incarico di compilare la relazione finale della Statistica del Principato Ultra, raccogliendo una gran mole di dati ricevuti dai corrispondenti dei singoli comuni.
Chiuso nelle stanze del suo palazzo – oggi casa della cultura del Comune di Frigento, che ha patrocinato la pubblicazione del volume – Marciano De Leo si pose l’obiettivo di dare una descrizione concreta e reale della provincia irpina, quel mondo che egli stesso – tipico esponente di quel ceto intellettuale di provincia che, dopo aver studiato nella capitale del Regno, tornava nel suo luogo di origine sognando una carriera e tentando un impegno sociale – aveva interpretato e studiato per tutta la vita.
La struttura del manoscritto – riportato in vita in tutte le sue parti – testimonia il carattere eclettico del suo autore: De Leo, infatti, ha voluto inquadrare in maniera sistemica i suoi ragionamenti, ordinandoli con metodo in una ben precisa sequenza logica, articolata in una divisione tripartita. La prima parte è destinata alla descrizione del popolo degli irpini negli aspetti sia culturali – di qui l’attenzione mostrata da Don Marciano per la lingua, le religioni, le abilità guerriere degli irpini – che prettamente storici: tutta la sezione terza della prima parte è così dedicata alla storia del popolo irpino fino alla conquista compiuta dai romani.
Dopo questa descrizione geo-storica del territorio irpino, De Leo passa, nella seconda parte del suo manoscritto, ad analizzare le condizioni socio-economiche della provincia di Principato Ultra nell’Ottocento: l’attenzione del canonico frigentino si focalizza, quindi, sul problema agricolo, offrendo anche soluzioni innovative per l’epoca. L’ultima parte del manoscritto è dedicata, quindi, all’analisi dei circondari della provincia, con un’attenzione particolare verso le caratteristiche fisiche ed ambientali dei diversi comuni della provincia.
Il manoscritto è corredato, inoltre, anche di tavole che mostrano – agli occhi del curatore del volume – le capacità dell’intellettuale frigentino di utilizzare strumenti cartografici – come le scale e i simboli – particolarmente aderenti alla realtà.
Tra le varie questioni che De Leo pone nel corso del suo manoscritto, Sisto ha sottolineato, in particolare, quella relativa alla viabilità. Nella quarta sezione della prima parte, infatti, il canonico di Frigento si lanciava in una dettagliata analisi su quale «strada rotabile consolare, o Militare, dalla Puglia alla volta di Napoli, che fusse la più breve, la più comoda, vantaggiosa, e la meno dispendiosa»: dopo aver scartato diverse ipotesi, De Leo si sofferma su un’unica scelta, quella per «Capo di Caudio», sull’attuale percorso della strada statale 303, fino al Passo di Mirabella e poi verso Avellino, avendo «il letto sempre eguale ed in piano».
Emerge dalle pagine di questo manoscritto il ritratto – e l’impegno – di un uomo in grado di analizzare non solo le caratteristiche di un territorio, ma anche di comprendere come il paesaggio – sia naturale che quello modellato dall’uomo – rappresenti il principale palcoscenico della vita umana.
More images...Aggiornamento del 5 novembre 2024, ore 16.07 – L’8 novembre, alle ore 17:00, presso il circolo della stampa di Avellino, verrà presentata un’opera che getta una nuova luce sulla storia e la cartografia del Principato Ultra: L’abitazione degl’uomini è la terra di Michele Sisto.
Quest’opera, basata su un manoscritto del 1816 di Marciano Di Leo, intellettuale frigentino del Settecento, ci offre una visione affascinante della geografia e della storia dell’Irpinia.
Ricco di dettagli e con più di 60 carte topografiche, questo lavoro anticipa concetti moderni di gestione territoriale, offrendo una mappatura precisa di luoghi come Avellino, Ariano e Sant'Angelo dei Lombardi. Un ritratto sorprendentemente attuale di un territorio ricco di storia.
Il programma dei lavori, che saranno moderati da Franco Di Cecilia, prevede, dopo i saluti di Carmine Ciullo, sindaco di Frigento, e Fiorella Pagliuca, provveditore agli studi di Avellino, gli interventi di Nunzio Cignarella, vicepresidente del Centro di ricerca Guido Doros, Carmine Pinto dell’Università di Salerno e dell’autore Michele Sisto.