AVELLINO – Dopo una settimana di assenza torna l’occhio sulla città e registra, quasi ad integrazione del suo sguardo di sabato 2 dicembre, “i primi botti di capodanno”: ci riferiamo innanzitutto alle rassicurazioni provenienti da Palazzo di Città riguardo il tunnel che, ormai completato in ogni suo aspetto, attende solo di essere inaugurato e consegnato alla città entro la fine del mese in corso. Staremo a vedere.
La fine del mese potrebbe rappresentare la svolta anche per un altro luogo simbolo della città: il Centro per l’autismo di Valle. Ad ascoltare le recenti dichiarazioni del sindaco Festa, infatti, a breve sarà svelato il progetto di gestione immaginato per la struttura e poi, a stretto giro, il Centro potrà essere consegnato definitivamente alla città ed inaugurato. Anche in questo caso, staremo a vedere.
Pensiamo, ancora, alla recente inaugurazione e consegna alla città della rinnovata Piazza Castello: era il lontano 2012 e la giunta guidata dall’allora sindaco Galasso dispose l’installazione del cantiere per il recupero e la riqualificazione dell’antica agorà. Ma la Sovrintendenza intervenne a bloccare i lavori per la presunta presenza di materiale inquinante nel sottosuolo, e ci pare di ricordare che solo durante la gestione commissariale del prefetto Priolo si traghettò il progetto verso la definitiva esecutività. Oggi, a distanza di circa undici anni, il capoluogo può giovarsi di uno spazio aperto luminoso e dinamico.
Inoltre il sindaco Festa sottolinea alla stampa come “questo splendido scorcio di città abbia indegnamente rappresentato per anni in parte semplicemente un’area di parcheggio ed ora invece recuperi la sua dignità ed il suo prestigio”.
A chi gli fa notare l’assenza di sedute nella piazza o di come spettrale appaia la scala in acciaio mai inaugurata, il primo cittadino risponde che “a breve si procederà all’installazione di panchine che si integreranno perfettamente con lo spazio di contesto e che, per ciò che concerne la scala in acciaio, l’idea sarebbe quella di rivolgersi ad un operatore del settore interessato al riutilizzo dell’acciaio per un’operazione a costo zero”.
Da Palazzo di Città si rende noto ancora che la nuova piazza sarà teatro di eventi durante il Natale ormai alle porte, durante la prossima estate e non solo, anche in considerazione del fatto che è “ abbracciata tanto dal Teatro Gesualdo quanto dal Conservatorio Cimarosa”.
Intanto a Corso Umberto I inaugurato il raccordo con la bretella che costeggia proprio il Teatro Gesualdo e Piazza Castello. Un primo passo per restituire decoro e dignità alla zona est della città: fin qui veramente un bel lavoro, ne aspettiamo il completamento.
Accanto a questo, apprendiamo che a breve si avranno risposte anche sulla rinascita dell’ex ospedale Maffucci di via Pennini, che si prepara ad accogliere, tra l’altro, la sede della centrale operativa del 118 (per approfondimenti invitiamo alla rilettura di nostri sguardi sull’argomento). Tutto questo nell’ottica di un proficuo dialogo tra la Asl, che nel merito gioca un ruolo di primo piano, e i vertici di Piazza del popolo.
Ben venga tutto questo ma c’è un secondo tema che meriterebbe celere e finalmente risolutiva risposta. Un tema che continuiamo a ritenere dirimente ad un reale e concreto sviluppo urbanistico della nostra città e che, ormai da lungo tempo, tanto questa rubrica quanto questa testata hanno assunto a propria battaglia di civiltà: stiamo pensando alla possibilità di un “accesso alternativo” alla nostra Cattedrale (Per approfondimenti invitiamo alla rilettura dei nostri numerosi sguardi sull’argomento).
Apprendiamo, nel merito, che da Palazzo di Città si è espletato tutto quanto di competenza, compresa l’erogazione di parte dei fondi per la realizzazione di una rampa d’accesso ma che a ritardare l’avvio del progetto è una querelle ad oggi in atto, tra la Curia e la Sovrintendenza.
Ora, non volendo minimamente entrare in dinamiche di eventuali possibili criticità ma confidando nella riconosciuta e dimostrata sensibilità del nostro vescovo, ci chiediamo ancora quanto dovremo aspettare? Peraltro, ad esempio, le splendide chiese romane hanno tutte da tempo risolto la problematica senza sollevare difficoltà di sorta (vedi l’ingresso alla basilica di Santa Maria Maggiore).Confidenti in una celere risposta delle parti interessate, restiamo in fiduciosa attesa.
Qualcuno negli ultimi sguardi ha trovato il nostro occhio un po’ troppo benevolo: non preoccupatevi, non siamo cambiati né abbiamo intenzione di farlo, sapremo ben dosare, come da prassi ormai consolidata, “il bastone e la carota” e le critiche torneranno, anche aspre se necessario, ma in questo momento non possiamo sottacere il concreto attivismo di questa amministrazione che si è sì intestata il terminare per lo più opere avviate da altri ma che è certamente riuscita dove altri hanno fallito o mostrato disinteresse, restituendo alla vacuità delle parole la concretezza dei fatti e dell’azione.