AVELLINO – Dopo la pausa natalizia torna l’occhio sulla città e prova a fare un bilancio delle festività che ci siamo appena lasciati alle spalle ma anche a ribadire la propensione al fare della nostra amministrazione comunale.
“Non abbiamo oscurato Salerno” e nemmeno “le abbiamo staccato la corrente”; sarebbe stato davvero troppo ma… È bastato fare una passeggiata in città per avere la piacevole percezione di essere accolti da un’illuminazione sobria ma d’atmosfera, ed accorgersi che la gente è tornata entusiasta ad affollare le nostre strade e le nostre piazze. Piacevole anche la musica in diffusione lungo Corso Vittorio Emanuele offerta, peraltro, ad un volume più che accettabile. E quella della “musica al Corso” potrebbe diventare una bella novità per tutto l’anno, come già accade, peraltro, a Corso Europa, per iniziativa di alcune attività commerciali della zona. Staremo a vedere.
Come da tradizione ecco anche le casette di Natale lungo Piazza Libertà. Una nota, poi, la merita l’albero di Natale stilizzato, posizionato all’altezza del santuario del Santissimo Rosario, nonché l’illuminazione che ha accompagnato la passeggiata lungo via Nappi. Davvero bella.
Ma il vero e proprio exploit delle feste 2023 è stato rappresentato dal “capodanno avellinese,” in Piazza Libertà, con Antonello Venditti prima e Luchè poi: un boom di presenze. Insomma, sia pur tra qualche polemica, il bilancio delle festività può dirsi decisamente positivo e con un buon successo di critica e di pubblico.
Accanto a questo, in continuità con i nostri ultimi sguardi, vogliamo consegnarvi l’oggettivo attivismo della nostra amministrazione comunale: stiamo pensando innanzitutto al completamento dei lavori a Palazzo De Peruta, che si appresta a tornare ad assolvere la sua storica funzione di municipio del capoluogo. L’edificio, completamente riqualificato e ben illuminato, offre un piacevole colpo d’occhio a chiunque percorra Corso Vittorio Emanuele e via Mancini. Dopo oltre un trentennio, dunque, il cuore dell’attività politico-amministrativa tornerà in centro città.
Da Piazza del Popolo, inoltre, si rende noto che a stretto giro si procederà al trasloco degli uffici del giudice di pace nell’attuale sede del Comune, ora ubicati proprio a Palazzo De Peruta. Al giudice di pace saranno riservati gli spazi ora occupati dall’ufficio anagrafe. Com’è noto, tutto il resto della struttura di Piazza del Popolo, compresi i garage, è destinata all’attività didattica e di ricerca dell’Università degli Studi di Salerno.
Novità giungono anche per ciò che concerne il futuro del Centro per l’autismo di Valle: a quanto si apprende, infatti, presto nascerà “un polo di ricerca ad ampio respiro dedicato alla cura di pazienti affetti da disturbi dello spettro autistico, coordinato dall’Università degli Studi di Salerno”.
Nelle intenzioni delle parti interessate il progetto prevede tre ambiti di intervento: le terapie ai giovani pazienti presso la struttura di Contrada Serroni, l’attività di ricerca presso la nascente struttura di via Morelli e Silvati, nell’area dell’ex istituto Scoca e gli alloggi riservati alle famiglie e/o ad eventuali accompagnatori dei pazienti, da realizzare sempre nel quartiere di Valle.
Grande la soddisfazione del sindaco Festa che sottolinea: “Questa amministrazione non solo ha completato il Centro per l’autismo ma ora intende compiere un altro passo importante dotando Avellino e la Campania di un polo d’eccellenza nella terapia e nella ricerca per la cura dei disturbi dello spettro autistico. Siamo soddisfatti della partnership con l’Università degli Studi di Salerno che peraltro avrà l’onere di dover individuare operatori per le terapie dei ragazzi anche in centri d’eccellenza nazionali dunque non ci limiteremo a interlocuzioni locali e regionali ma amplieremo il nostro raggio d’azione”.
Grande soddisfazione è stata espressa anche dal rettore Vincenzo Loia che ha dichiarato, tra l’altro, immediata disponibilità ad un confronto proficuo con la Asl. Nel merito apprendiamo della volontà del sindaco Festa di una prossima convocazione a Palazzo di Città del direttore generale della Asl, Mario Ferrante, per un confronto, così da appianare le recenti frizioni proprio sulla gestione della struttura di Contrada Serroni.
Nei vertici comunali c’è la volontà di consegnare e far partire il Centro entro l’anno ma. proprio mentre scriviamo, apprendiamo che il direttore Ferrante, in attesa della convocazione del Comune, non intende recedere dal suo intento di dar vita entro l’estate ad una seconda struttura da dedicare alla cura dei pazienti affetti da autismo interamente gestita dalla Asl, da far nascere al pian terreno dell’ex ospedale Maffucci di via pennini. Staremo a vedere.
Dal nostro canto, non possiamo che auspicare che presto si possa giungere ad una soluzione condivisa tra le parti a scongiurare il rischio del permanere di uno stallo a danno dei giovani pazienti che si dovranno ospitare e delle loro famiglie.
Intanto sul futuro della nuova metropolitana leggera cittadina è arrivato il definitivo via libera alla partenza del nuovo servizio di trasporto pubblico dall’Agenzia Nazionale per la sicurezza delle ferrovie e delle infrastrutture stradali ed autostradali. La prossima settimana, dunque, si potrà ripartire con la riattivazione delle corsie preferenziali a cominciare dal tratto di strada di via Circumvallazione.
Di fronte a tanto oggettivo attivismo, infine, non possiamo non chiederci: che fine ha fatto il tunnel? Ormai completo in ogni suo aspetto, non doveva essere consegnato alla città ed inaugurato entro dicembre 2023? Siamo al 13 gennaio 2024 e ancora tutto tace. Cosa manca, quanto manca?
Discorso analogo per la Dogana: ricordiamo male o avrebbe dovuto essere consegnata, riqualificata e rinnovata entro il 2023? Ora, visto che al 13 gennaio 2024 ancora tutto tace, torniamo a chiederci: cosa manca, quanto manca?
Qualcuno nei nostri ultimi sguardi ha trovato il nostro occhio un po’ troppo benevolo: non preoccupatevi non siamo cambiati né abbiamo intenzione di farlo, sapremo sempre ben dosare “il bastone e la carota” e le critiche arriveranno, anche aspre se necessario, ma in questo momento comunque non possiamo sottacere il concreto quanto oggettivo attivismo di questa amministrazione che si è, sì, intestata il terminare opere per lo più avviate da altri ma che è certamente riuscita dove gli altri hanno fallito o mostrato disinteresse, restituendo spesso alla vacuità delle parole la concretezza dei fatti e dell’azione.