AVELLINO – “Io non voglio alimentare polemiche personali tra leader, la campagna elettorale non può essere basata su polemiche personali. Quindi, a Letta, a Enrico Letta io non rispondo, è lui che deve spiegare al popolo democratico il perché ha abbandonato l’agenda del Conte 2 ed è rimasto folgorato dall’agenda Draghi, passando quindi da un milione di cittadini salvati dalla povertà – lo dice l’Istat – a 6 euro lordi al mese che gli operai, i lavoratori ci pagano due colazioni”: così l’ex premier e attuale presidente del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte, oggi ad Avellino, dinanzi a taccuini e microfoni lungo Corso Vittorio Emanuele, tappa elettorale del suo tour in Campania.
“Aggiungo pure – ha precisato – che per quanto riguarda questa mistificazione del voto utile la dobbiamo smettere di trattare gli elettori come se fossero persone non avvedute. Gli elettori devono dare il voto giusto, occorre il voto giusto, non il voto utile.
Sulle candidature: “Noi offriamo delle candidature anche qui che sono passate al vaglio della comunità degli iscritti, sono stati tutti votati dai nostri iscritti, anche l’ultimo iscritto ha potuto votare, quindi le nostre candidature hanno la forza di una comunità. Non sono candidature familistiche, non sono candidature che esprimono un’oligarchia partitica. Secondo me questo è sbagliato perché una forza politica deve esprimere la ricchezza della sua comunità politica, e soprattutto poi con una legge elettorale come questa che va cambiata assolutamente. Noi abbiamo dovuta applicarla ovviamente anche noi ma non siamo affatto contenti di offrire ai cittadini la prospettiva di liste bloccate: dobbiamo superarla questa legge”.
Un stoccata finale sempre per Letta: “Vedo assolutamente improbabile con questo vertice del Pd la possibilità di un dialogo, assolutamente improbabile, non ci sono le condizioni”.