AVELLINO – Nel nostro occhio del 30 aprile scorso abbiamo già avuto modo di segnalare l'approssimazione con cui si è proceduto all'istallazione dei pali della metropolitana leggera cittadina prossima ventura e di come i residenti di via Guarini e Piazza d'Armi, ad esempio, oltre ed esserseli visti improvvisamente spuntare tra i loro balconi con tutti i rischi che, com'è ovvio, tutto ciò comporta, si siano dovuti trasformare in dei novelli Alberto Tomba per schivare, in una sorta di slalom speciale, quelli collocati perfino davanti gli scivoli dei marciapiedi.
Alla luce di tutto quanto appena affermato, questa settimana proprio mentre nel tratto che va dalla stazione ferroviaria all'incrocio tra via Circonvallazione e via Francesco Tedesco, fino a campetto Santa Rita, sono iniziate le delicate operazioni per gli interventi di elettrificazione, ci chiediamo: è davvero questa la soluzione giusta per decongestionare il trasporto pubblico in città? Non sarebbe stato meglio semplicemente dotare la nostra città di autobus elettrici, a metano o comunque a basso impatto ambientale? Pur apprezzando la volontà dell'amministrazione comunale di investire per l'acquisto di mezzi completamente nuovi rispetto a quelli già in dotazione, riteniamo importante far notare che, stante il largo arco temporale intercorso tra l'emanazione della delibera di giunta (ci pare di ricordare ben dieci anni) e l'effettiva attuazione del progetto con la messa su strada della metro leggera, ad oggi potremmo correre il rischio concreto di dotarci di una tecnologia nei fatti già obsoleta.
Nella certezza che ogni valutazione in tal senso sia già stata compiuta da chi di dovere, augurando anche in questo caso buon lavoro, invitiamo comunque ancora a riflettere.