AVELLINO – Per la seconda volta consecutiva la stagione della Sidigas Avellino si chiude ad un passo dalla finale. L’anno scorso fu Reggio Emilia ad eliminare la formazione avellinese in sette partite, quest’anno è stata invece Venezia ad avere la meglio in soli sei incontri. Alla Sidigas non è bastato il tentativo di rimonta finale dei suoi giocatori, capaci di recuperare, in poco meno di 2’, ben nove punti all'Umana. Sarebbe bastato un solo punto in più per tentare di giocarsi il tutto per tutto in gara-7. Invece a sfidare Trento nella finale per lo scudetto saranno i veneziani, che si sono aggiudicati il match per 83 a 84, una vittoria che li ha portati sul 4 a 2 negli scontri della semifinale.
Sacripanti cerca di mescolare le sue carte e si gioca la carta Jones, lasciando in tribuna Randolph, praticamente nullo nelle ultime due gare, con il risultato di ottenere almeno un po' di energia in più. La partita inizia con ritmi molto alti e con difese allungate ed aggressive. Nessuna delle due squadre riesce a prendere il sopravvento, con la Sidigas che chiude comunque avanti il primo periodo sul 24 a 21. Al 13' siamo sul 32 a 26, con Avellino infallibile da due punti (10/10), una perfezione che non basta, perché l'Umana continua a colpire dalla lunga distanza e, con un 6/9 nella seconda frazione, sorpassa ed allunga sul 43 a 52 al 20’. La Scandone prova a riavvicinarsi al – 7 (47/54 al 23’), ma viene immediatamente ricacciata indietro al - 15 (49/62). Poi risale al – 9 (56/65 al 28’) chiudendo però il terzo periodo con 14 lunghezze da recuperare (56/70). Ragland si carica sulle spalle il peso dell’attacco avellinese, fa impazzire i diretti avversari, e realizza 8 punti in fila, utili alla Sidigas per risalire prima al - 8 (64/72 al 33'), poi addirittura al - 5 (71/76 al 37'), prima di finire ancora una volta al - 10 (71/81), a poco meno di 2' dal termine. Avellino non vuole arrendersi, ma la rimonta riesce solo in parte, perché la tripla di Logan, che chiude un parziale personale di 10 punti, porta la Sidigas al - 1 (83/84), quando manca 1” e 14 centesimi. Bramos esita a rimettere la palla in campo, nel frattempo ci sarebbe anche un fallo, che la terna non si sente di fischiare, e così il tempo scade e Venezia vince il match. Nonostante la cocente sconfitta, gli oltre 5.000 del Paladelmauro tributano un lungo applauso alla squadra, che è arrivata sempre ad un passo dal traguardo in ognuno degli obiettivi stagionali, senza però completare l’opera.
Così Sacripanti al termine del match: “Ringrazio la proprietà, i giocatori, ed i tifosi che ci hanno sempre sostenuto, accompagnandoci in questo cammino pieno di soddisfazioni. Sono fiero dei miei ragazzi che hanno lottato fino all’ultimo secondo. Ci abbiamo sempre creduto. Il dato più importante è quello di aver portato Avellino tra le squadre che contano, oltre ad aver riempito il Paladelmauro che ha apprezzato la nostra voglia di giocare. Credo che, al di là della delusione che ci accomuna tutti, dobbiamo uscire a testa alta, perché abbiamo una piazza con tanto calore e una squadra che si è battuta fino alla fine. Venezia è stata più brava di noi, e dobbiamo fargli i complimenti. Hanno vinto in casa nostra per due volte ed è giusto rendergli onore. L’Umana ha dimostrato di essere una squadra molto profonda e di grande talento. Comunque noi avremmo dovuto limitare tutti quei canestri da tre del secondo quarto che hanno deciso la partita. Abbiamo tentato la rimonta, ma ci è mancata sempre la zampata vincente. Nella prima frazione avevamo incanalato bene la partita, ma nella seconda ci hanno punito con percentuali da tre pazzesche (6/9 n.d.r.), e siamo quindi andati al riposo con uno svantaggio eccessivo. La squadra ha dato tutto, senza risparmio di energie, e questa è la cosa che mi sento di sottolineare. E mi riferisco a tutti, dai giocatori allo staff. Tutti abbiamo lavorato 24 ore su 24, e c’è comunque un grande orgoglio per essere arrivati ancora una volta tra le prime quattro formazioni del campionato. Ma siamo pronti a riprovarci. Molti mi hanno detto che l’occasione che si è presentata quest’anno era unica, ma i risultati si costruiscono col tempo, col lavoro, col metodo, con l’attaccamento ai colori, con la società che abbiamo e con giocatori che sanno sentire questo come un posto loro. Partiamo da questi due anni e proviamo a restare nell’élite del basket italiano. Voglio restare ad Avellino e mettere le basi per un’idea di squadra. E’ ancora troppo presto per parlare di futuro dei nostri giocatori,, perché questo gruppo merita molto rispetto ed i miei ringraziamenti. Sono stati tutti impeccabili dal punto di vista professionale”.
Questo il tabellino del match:
SIDIGAS AVELLINO - UMANA VENEZIA 83 - 84
SIDIGAS: Zerini 4, Ragland 18, Green 2, Logan 20, Esposito n.e. Leunen 6, Cusin 2, Severini, Jones 10, Fesenko 10, Thomas 11, Parlato n.e. All. Sacripanti.
UMANA: Haynes 14, Ejim 10, Peric 21, Stone 6, Bramos, Tonut 12, Groppi n.e. Filloy 7, Ress, Batista 14, Viggiano n.e. McGee. All. De Raffaele.
ARBITRI: Lanzarini, Filippini e Mazzoni.
NOTE: parziali 24/21 - 43/52 - 56/70. Spettatori 5.000 per un incasso di euro 83.000. Tiri liberi: Sidigas 18/20, Umana 11/18. Tiri da due punti: Sidigas 22/38, Umana 17/35. Tiri da tre punti: Sidigas 7/21, Umana 13/27. Rimbalzi: Sidigas 30, Umana 33.