AVELLINO – Sulla sanità irpina restano le nuvole scure addensatesi sin dalla prima stesura del Piano ospedaliero a causa dei tagli programmati. Nessuna novità positiva è giunta dal convegno sul tema “Riorganizzazione del sistema sanitario e tutela del diritto alla salute”, tenuto a Palazzo Caracciolo alla presenza del presidente della Provincia, Cosimo Sibilia, del vicepresidente della giunta regionale, Giuseppe De Mita, e del consigliere per la Sanità del governatore Caldoro, Raffaele Calabrò.
Di fatto l’appuntamento è servito per entrare nel merito del recente provvedimento assunto dalla giunta regionale, con il quale si è dato il via libera alla chiusura dell’ospedale di Bisaccia, pur se è stata restituita qualche speranza rispetto al destino del nosocomio di Sant’Angelo dei Lombardi, per il quale era inizialmente prevista la chiusura del pronto soccorso, che al momento appare accantonata.
“Rispetto alle precedenti indicazioni – ha affermato Sibilia – qualche passo in avanti è stato fatto, ma siamo soltanto agli inizi”. Secondo il senatore del Pdl, il Piano redatto dal subcommissario alla Sanità, Mario Morlacco, raccoglierebbe alcune delle istanze del territorio rispetto alla stesura precedente dello strumento, che portava la firma di Giuseppe Zuccatelli, l’ex referente del governo Berlusconi, dimessosi a causa delle difficoltà nella attuazione delle misure proposte.
“Occorrono però – ha aggiunto Sibilia – ulteriori sforzi. Bisogna recuperare pure Bisaccia”.
Anche per Giuseppe De Mita vi sarebbero ragioni per un cauto ottimismo, nonostante le criticità: “La situazione non è stata risolta, ma è stata messa in piedi un’ipotesi più ragionevole. Superata la fase di emergenza, bisogna essere in grado di riqualificare le strutture esistenti. Ci viene fornito un modello attraverso il quale approfondire ed analizzare il quadro complessivo dei problemi. Dobbiamo proseguire sulla strada del dialogo. L’obiettivo primario resta la valorizzazione delle eccellenze del “Moscati” per costruire una rete sanitaria”.
Una traccia di lavoro condivisa dal senatore Calabrò, che ha invitato ad avere molta attenzione negli interventi attuativi delle Asl, puntando alla riorganizzazione dei complessi sanitari, a cominciare dall’azienda ospedaliera del capoluogo. “Non era possibile – ha commentato – lasciare immutata la situazione, dovendo rispondere a due requisiti: la riduzione delle spese e l’efficienza”.
Non sono mancate valutazioni di segno differente e preoccupazioni, invece, da parte dei molti esponenti politico-istituzionali e degli operatori del settore presenti al convegno.
“Si sarebbe potuto fare di più - ha sostenuto il consigliere regionale del Pd, Rosa D’Amelio - immaginando un ospedale di Sant’Angelo e Bisaccia, che fondesse le funzioni di entrambi”. Il presidente dell’ordine dei medici della provincia di Avellino, Giuseppe D’Avanzo, ha sollevato la questione della carenza di personale dell’ospedale di Avellino: “E’ un problema che va assolutamente superato se si vuole raggiungere gli standard qualitativi richiesti”.
Inatteso è giunto anche l’intervento del leader dell’Udc, Ciriaco De Mita, che ha polemizzato con chi in questi giorni gli ha rivolto critiche ed accuse per gli esiti della vertenza sanitaria. “Non si può – ha affermato – partire dall’esistente, ma bisogna guardare alle esigenze del territorio. Questo è soltanto l’avvio di un percorso”.