AVELLINO – Scoppia la guerra dei comunicati stampa tra Sel e la sinistra bersaniana del Pd. Dopo le accuse lanciate dal segretario cittadino di Sinistra Ecologia Libertà, Giuseppe Carillo, all’indirizzo della componente democratica guidata da Lucio Fierro (nella foto di Carmine Bellabona), giungono la risposta di quest’ultimo e la controreplica del responsabile provinciale dei vendoliani, Giancarlo Giordano.
Carillo aveva bacchettato il Pd irpino, definendolo “ambiguo ed ipocrita”, attribuendo maggiori responsabilità delle contraddizioni interne a via Tagliamento proprio ai bersaniani, rei a suo dire di rendere ancora più difficile la costruzione del centrosinistra, a causa del tentativo di costruire un asse con l’Udc di Ciriaco De Mita.
“I più ipocriti e saltimbanchi – aveva sostenuto il segretario cittadino di Sel – sono quelli che nel Pd presumono di far vivere nelle parole la sinistra, ma nella sostanza lavorano per un’alleanza con l’Udc. Sono quelli che soffrono l’alleanza con De Luca e Galasso, ma votano sempre tutto in Consiglio comunale”. Molto tagliente e sarcastica la risposta di Fierro: “Io non appartengo alla sinistra colta, vengo dalla scuola rozza della sezione, quella di uomini poco più che semi-analfabeti. Per questo rifuggo dal parlare del clientelismo. Proprio non ce la faccio a condannare chi si sia “scoppolato” di fronte al potente per un lavoro, una casa, un sussidio. Carillo, invece, appartiene alla sinistra colta, essa sì legittimata a predicare l’eroismo”.
Fierro incalza l’ex compagno di partito rispedendo al mittente l’accusa di ipocrisia politica. “Quella è una sinistra che grandeggia – afferma – perché la reggono unti dal signore. Ad essi si applica una doppia morale, per la quale per i capi, per risolvere i casi strettamente personali, sono praticabili quelle vie che per altri portano alla perdizione”.
Nella velenosa schermaglia interviene anche Giancarlo Giordano, nel tentativo di porre fine alla diatriba, non senza assestare qualche altro duro colpo agli alleati-avversari del Pd, pur sostenendo di non essere “vittima della sindrome dell’ultima parola, che lascio a Fierro che sembra soffrirne”. Secondo il segretario provinciale di Sel alle osservazioni politiche del suo partito sarebbe stata data una risposta unicamente offensiva.
“Lucio Fierro non trova altro modo per rispondere se non con velate minacce, fumose illazioni e criptiche ricostruzioni che coinvolgerebbero il gruppo dirigente di Sel”. Giordano ritiene che si tratti di polemiche sterili e stancanti, tanto più inutili in un momento difficile per la difesa dei diritti sociali e del lavoro. “Il nostro Paese – afferma – sta vivendo le ore della contro-riforma del mercato del lavoro, della manomissione dello Statuto dei lavoratori come conseguenza non del tentativo di dare risposte concrete alla recessione, ma della debolezza della politica che affida una riforma nodale per il presente e il futuro di diverse generazioni ad un finto governo tecnico. Questa fase della storia della politica italiana è cruciale per le conseguenze che determinerà, e aggiungerei, sotto il profilo delle collocazioni politiche, vitale più per il Pd che per noi”.
Alla componente guidata da Fierro, che Giordano ha ribattezzato “l’autoproclamatasi unica-sinistra-esistente-in natura, ridotta a corrente del Pd”, rivolge un ultima critica: “Penso sia un’enorme ipocrisia politica quella di chi ha cacciato De Mita in nome del rinnovamento del Partito democratico ed oggi gli consegna il destino dell’alleanza”.