AVELLINO – I temi legati all’urbanistica e alla gestione del Piano strategico sempre alla ribalta della cronaca. Questi ed altri argomenti sono all’ordine del giorno del Consiglio comunale di Avellino che è stato convocato per il 2 e il 3 aprile. Proprio in relazione al Piano strategico si dovrà discutere un documento presentato dai gruppi dell’opposizione. Si parlerà anche di problemi legati al mondo giovanile, quello dei disabili, ancora della questione della assegnazione-alloggi.
Al primo punto, però, ci sono gli indirizzi che l’assise municipale dovrà dare per il progetto di riqualificazione di Piazza Libertà (nella foto di Carmine Bellabona).L’argomento, in qualche misura, è stato anticipato dal convegno di Trecentosessanta Irpinia, l’associazione vicina all’onorevole Enrico Letta, che si è svolto ieri e ha avuto come tema “Le piazze della città. Un’occasione da non perdere”. Su Piazza Libertà ha relazionato il presidente del Consiglio comunale, che ha indicato i punti fondamentali del progetto di riqualificazione, raccogliendo il plauso dei convenuti.
Punto di riferimento – secondo Gengaro – deve essere la celebre veduta della piazza di Cesare Uva, come negli ultimi anni è stato ribadito più volte dal Consiglio comunale di Avellino. Occorrerà, pertanto, recuperare la linea di continuità fra corso Vittorio Emanuele e via Nappi, eliminando l’ostacolo della fontana e sostituendola con giochi d’acqua a raso. Da recuperare anche l’alberatura a lecci, che ha caratterizzato la piazza fino all’inizio degli anni Sessanta. La piazza, secondo il presidente del Consiglio, va pedonalizzata lungo il lato di Palazzo Caracciolo e va recuperata nella sua funzione storica di luogo d’incontro, di agorà della città. Panchine e verde, dunque, ma lasciando spazi sufficienti per manifestazioni e concerti.
Nel convegno di Trecentosessanta si è discusso anche di Piazza Duomo e di Piazza Castello. Franco Barra, che ha relazionato su piazza Castello, ha sottolineato che non basta pavimentare ed eventualmente pedonalizzare la piazza antistante l’antico maniero per farne uno snodo importante della vita culturale cittadina. Occorre, se mai, inserire la riqualificazione di piazza Castello al centro di un progetto complessivo di valorizzazione di una serie di emergenze culturali che vanno dal teatro Gesualdo al conservatorio musicale, dallo stesso castello alla Casina del Principe, dall’ex convento di san Generoso al parco Santo Spirito.
Duro lo scontro, infine, fra Franco Festa, che ha relazionato su piazza Duomo e la dottoressa Fariello, della sovrintendenza archeologica. I lavori, che sono già iniziati, prevedono sull’area archeologica la realizzazione di alcuni manufatti in cemento (un infopoint, fra l’altro) che lascerebbero solo una parte degli scavi alla diretta fruizione dei cittadini.
Sullo sfondo una domanda rimasta senza risposta: in quell’area il Consiglio comunale ha previsto un giardino archeologico. Che c’entrano i manufatti in cemento con il giardino?