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    27/07/2024

Primarie Pd, è l’ora dei veleni e dei ricorsi

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b_300_220_15593462_0___images_stories_Politica_seggio_primarie.jpgAVELLINO – Con la chiusura dei seggi per le primarie del Pd in Irpinia sono subito iniziate le polemiche sulle modalità di svolgimento delle operazioni di voto e le prime contestazioni dei risultati finali. Ad animare la discussione sono, come è ovvio, gli esclusi, che preannunciano ricorso. Lo spoglio delle schede, per intanto, consacra questi risultati: Enzo De Luca (5.043 preferenze), Valentina Paris (3.175 preferenze), Luigi Famiglietti (2.934 preferenze), Rosanna Repole (2.876 preferenze), Giuseppe Galasso (2.717 preferenze), Elvira Matarazzo (2.285 preferenze), Roberta Santaniello (2.207 preferenze), Franco Vittoria (2.205 preferenze) e Grazia Vallone (450 preferenze).

Soltanto per i primi tre dovrebbe essere garantita una candidatura nelle liste democratiche in posizione utile per un seggio in Parlamento. Il senatore uscente, De Luca, verrebbe confermato a Palazzo Madama, mentre per la Camera dei deputati vi sarebbero due outsider come Paris e Famiglietti. Per la provincia di Avellino, però, potrebbe persino scattare una quarta candidatura in una posizione piuttosto favorevole, che eventualmente spetterebbe a Repole. Tutto dipenderà dalla definitiva composizione delle liste, a cominciare dall’inserimento dei nomi di testa che verranno decisi dagli organismi nazionali, e poi dagli esiti effettivi della prossima competizione elettorale. Se per un verso, in base ai sondaggi, verrebbe data per scontata una vittoria del Pd, resta però da comprendere l’entità dell’affermazione. Per nulla secondario è anche il quadro delle alleanze, il numero delle liste e delle aggregazioni in campo, alcune delle quali completamente nuove. Le incognite, dunque, sono ancora molte.

Ma l’Irpinia potrebbe vedere in Parlamento addirittura un quinto rappresentante del Pd, con l’inserimento di un nome nel listino. Si tratta dell’ex presidente di Confindustria, Silvio Sarno, proposto dall’associazione “360 Irpinia” e dall’area lettiana. Le incertezze verranno sciolte nei prossimi giorni, ma per adesso bisognerà affrontare il problema dei ricorsi che verranno presentati da Repole e Galasso. Matarazzo, invece, smentisce l’ipotesi di un suo esposto agli organi di controllo del partito, ritenendolo inutile se non riguarda tutti i Comuni. Diverse sarebbero state le segnalazioni di casi strani o di mancato rispetto delle regole di pari trattamento per tutti i candidati. Emblematica la situazione del seggio di Sperone: il verbale riporterebbe 97 voti attribuiti all’ex sindaco di Sant’Angelo dei Lombardi, ma la comunicazione effettuata telefonicamente, la sera dello scrutinio, dal presidente di sezione al centro di raccolta dati, non riporta alcuna scheda a favore di Repole. In qualche altro Comune della provincia, la consegna di verbali e schede sarebbe avvenuta in maniera particolarmente veloce, tanto da far sospettare una chiusura anticipata della consultazione o qualche altra anomalia. Tutti questi episodi potrebbero, quindi, se confermati, aver parzialmente alterato i risultati finali. D’altra parte soltanto una sessantina di voti separano Repole da Famiglietti e poco più di duecento Galasso dal sindaco di Frigento. Una questione non da poco, se in ballo vi è una candidatura sicura al Parlamento. Va detto, comunque, che non tutti i casi ritenuti sospetti o da verificare potranno essere analizzati in maniera certa. C’è il rischio, quindi, che la querelle finisca in una bolla di sapone.

 

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