AVELLINO – Il presidente dell’Alto Calore servizi, Francesco D’Ercole, non ci sta ad incassare le critiche mosse da Lello De Stefano sulla gestione dell’azienda idrica e risponde frontalmente all’esponente democratico. “Vengono sollevate questioni – sostiene il numero uno di Corso Europa – che non trovano riscontro nella realtà. Il consiglio di amministrazione dell’Acs sta lavorando per ridurre l’esposizione debitoria accumulata negli anni. Abbiamo avviato una politica di rigore e di risparmio che è sotto gli occhi di tutti. Evidentemente c’è la volontà di screditare il vertice aziendale, mettendo in difficoltà la società”.
Negli ultimi mesi l’Acs è stata ripetutamente al centro di polemiche, alcune delle quali provenienti dai sindacati di categoria che hanno messo in discussione i provvedimenti assunti dal Cda ed il rapporto con il personale. D’Ercole, quindi, non nasconde di sentirsi sotto attacco per ragioni politiche:“Il tono degli interventi e le argomentazioni portate, mi fanno dubitare sulla vera natura degli attacchi. Non mi aspetto che si condividano tutte le iniziative messe in cantiere, ma mi sembra che vi sia un’ostinazione a colpire l’immagine dell’azienda. Ho l’impressione che sia stato persino utilizzato il sindacato come apripista per poi affondare il colpo”.
In ogni caso alcune delle vicende sulle quali De Stefano e la Filctem-Cgil hanno puntato l’indice sono state sollevate e condivise anche dai sindaci irpini, persino del centrodestra. Di recente, ad esempio, era intervenuto per chiedere al consiglio di amministrazione un’inversione di rotta il sindaco di Summonte Pasquale Giuditta. Ma le vicende più scottanti (la liquidazione della Patrimoniale e la fuoriuscita del Comune di Montemiletto dalla compagine societaria, con successivo affidamento del servizio alla Mose) non sono ancora state affrontate nell’assemblea dei soci.
“Investiremo presto – spiega D’Ercole – i primi cittadini sulle questioni di maggior rilievo. Stiamo lavorando, per quel che riguarda la Patrimoniale, ad alcune soluzioni tecniche”. Il clima di distensione e di collaborazione istituzionale tra centrodestra e centrosinistra emerso nell’ultima assise dell’Ato sembra essere già sfumato. “Come coalizione – afferma il presidente dell’Acs – abbiamo sostenuto la necessità di andare oltre le contrapposizioni in un momento così importante per gli assetti idrici in Irpinia e nel Sannio”.
In realtà, però, anche nell’ultima assemblea dell’ente d’ambito sono stati proprio alcuni sindaci centristi (in particolare Ferruccio Capone, primo cittadino di Montella) a polemizzare con il presidente della Patrimoniale e vicepresidente dell’Acs, Eugenio Abate, ritenendo incompatibili le diverse funzioni che svolge. D’Ercole comunque chiede che si giunga in tempi rapidi all’affidamento in house del servizio idrico, anche se l’appuntamento non sembra proprio dietro l’angolo visto che l’Ato dovrà prima elaborare il nuovo Piano d’ambito e la vertenza aperta con la Regione per il ristoro ambientale è appena cominciata. “Abbiamo tutte le carte in regola – incalza il presidente dell’Alto Calore – per proseguire la gestione nei territori dove siamo presenti”.