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    17/01/2025

Acs: conti in rosso, è polemica sulle cifre tra sindacati e D’Ercole

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b_300_220_15593462_0___images_stories_Politica_acs.jpgAVELLINO – Infiamma la polemica sulla gestione dell’Alto Calore Servizi targata centrodestra e sullo stato di salute dell’azienda, che si appresta a presentare, nel corso dell’assemblea dei sindaci convocata per lunedì, il nuovo bilancio. Nel mirino delle organizzazioni sindacali, dell’organo di controllo della società e di alcuni primi cittadini irpini finiscono i conti di corso Europa (nella foto di Carmine Bellabona la sede dellìAcs) e soprattutto i debiti maturati nei confronti dei fornitori.

Secondo i dati resi noti in questi giorni dallo stesso presidente dell’Acs, Francesco D’Ercole, l’esposizione verso terzi ammonterebbe a 16 milioni di euro, 8 milioni dei quali nei confronti della società “Gala”, fornitrice dell’energia elettrica che alimenta gli impianti. Quest’ultima avrebbe attivato le procedure legali per un’ingiunzione di pagamento delle spettanze. Si tratterebbe di un duro colpo alla stabilità e alle casse dell’Acs. Ma il numero uno dell’azienda idrica avrebbe ridimensionato, per quanto possibile, la portata della partita sostenendo che si tratterebbe di un vecchio debito, sul quale si sarebbe aperto un contenzioso per determinarne l’esatta consistenza.

La tesi sostenuta da D’Ercole viene però smentita dalle organizzazioni sindacali. Il segretario provinciale della Filcem-Cgil, Franco Fiordellisi, ed il segretario della Uilcm- Uil, Ciro Taccone, hanno diffuso una nota stampa, unitamente alle rappresentanze sindacali aziendali nella quale si lancia un allarme sulle difficoltà finanziarie dell’Acs, chiedendo al consiglio di amministrazione di fare chiarezza sulla reale portata dei debiti.

“Le affermazioni di D’Ercole – sostengono – contrastano con quanto riferito a noi nel corso dell’incontro tenuto mercoledì 11 aprile, nel corso del quale ci veniva comunicato che i debiti verso i fornitori ed i Comuni soci ammonta complessivamente a 29 milioni 800 mila euro ed il debito storico a 70 milioni di euro”. La preoccupazione dei sindacati è che l’ingiunzione di pagamento di “Gala” possa compromettere gli stipendi dei dipendenti.

Sulla gestione del personale e sulla situazione patrimoniale dell’ente giunge anche la censura della commissione per il controllo analogo dell’Acs, guidata dal sindaco di Ariano Irpino, Antonio Mainiero, riunitasi ieri pomeriggio per verificare i documenti contabili e i recenti provvedimenti adottati. In particolare è il vicepresidente Lello De Stefano a puntare l’indice. “La situazione è drammatica e sono preoccupatissimo. È in atto un grave depauperamento del patrimonio, aumentano i debiti, sono diminuiti drasticamente gli investimenti sulle manutenzioni e restano troppe ombre sulla gestione del personale, con incentivi ingiustificati a beneficio esclusivo di un ristretto numero di dipendenti”.

Un atto d’accusa nei confronti di D’Ercole e del consiglio di amministrazione per una situazione ritenuta molto rischiosa per il futuro dell’azienda. “E’ necessario aprire una fase nuova – incalza De Stefano - con un esecutivo di salute pubblica al quale partecipino tutte le forze politiche”. 

 

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