AVELLINO – Presa di posizione di alcuni componenti della direzione provinciale del Partito democratico che in una nota diffusa in serata difendono l’operato del presidente del partito, Carmine De Blasio, fatto oggetto nelle ultime ore, insieme con la segretaria Lengua, di duri attacchi da parte dei circoli cittadini e dell’area bersaniana in merito alle regole per lo svolgimento delle primarie, segnatamente per la soluzione al problema delle incompatibilità. Si tratta di un ennesima frattura all’interno di un Pd già lacerato dalle polemiche e dagli scontri di questi giorni che viene a cadere proprio alla vigilia di una riunione della direzione da cui si attendono parole chiarificatrici su questa tormentata fase della vita del partito di via Tagliamento.
“In questi giorni – si legge nella nota a firma di Wanda Grassi, Francesca Ruggiero, Vito Farese, Donatella Martino, Nancy Palladino, Lello Iorizzo, Michele Vignola, Michele Langastro, Michele Ciarcia, Chiara Maffei, tutti componenti della direzione provinciale del Pd – ed a corollario dell’indicazione del candidato a sindaco della città di Avellino stiamo assistendo ad eventi che si potrebbero tranquillamente definire surreali. Le cosiddette anime del Pd, che pur avevano sempre dichiarato di voler smettere i panni delle antiche appartenenze per iniziare, finalmente, un nuovo percorso da militanti e dirigenti del Pd, senza sottosigle e senza ancoraggi nelle passate militanze, si stanno rimescolando in un tourbillon che fa presagire poco di buono. Esisteva un unico punto di riferimento da tutti riconosciuto: il presidente del partito che era stato più volte finanche accusato di intelligenza col “nemico” allorché teneva ben distinto il suo ruolo di garanzia dalla sua dichiarata appartenenza all’area franceschiniana. Come non ricordare gli episodi in cui De Blasio si è sforzato di mediare, di comporre, di garantire tutti i militanti ed i dirigenti del partito? Carmine ha tirato dritto mai dimentico delle sue origini, ma sempre attento a rappresentare tutti. Oggi che è al centro di attacchi ingenerosi ed ingiustificati; che è costretto a smentire firme mai apposte; che è additato come il responsabile di trame ed intrighi tesi a liquidare o a tutelare candidati. Oggi che circoli e gruppi si ergono ad unici depositari di scelte che, per la loro rilevanza, non possono essere affidati alla cura dei soli dirigenti della città capoluogo, ci sentiamo di spendere non solo parole di stima nei confronti di una delle poche risorse rimaste al Pd, ma una piena solidarietà al presidente cui vengono sollecitati passi indietro ed a cui, invece, noi chiediamo di andare avanti convinti come siamo che di politici come lui il partito ha bisogno”.