AVELLINO – L’ex consigliere comunale del Pd, Leonida Gabrieli, torna in corsa per le primarie ed un altro rappresentante della stessa area politica, il consigliere provinciale uscente, Nando Romano, è pronto a farsi da parte. Ma sulla vicenda rischia di aprirsi un nuovo caso. I due democratici hanno convocato, oggi pomeriggio, una conferenza stampa per annunciare le prossime mosse della componente che fa riferimento al circolo “Laboratorio democratico”. In quella sede Romano ha dichiarato di essere intenzionato a compiere un passo indietro, a condizione che il manager dell’Acs, Amedeo Gabrieli, faccia altrettanto: “Adesso le sue dimissioni politiche sono possibili”.
Il fratello dell’amministratore unico della global service, Leonida, ha affermato che potranno esservi novità in tal senso. Ma Romano non deve essere rimasto soddisfatto della risposta giunta alla sua sollecitazione. L’ex consigliere provinciale, quindi, dopo la conferenza stampa ha precisato che le sue dimissioni sarebbero state formalizzate soltanto dopo quelle del manager dell’Acs. Una posizione che sta facendo vacillare l’accordo tra i due esponenti di “Laboratorio democratico” che si sarebbero incontrati in serata per un chiarimento. Ma, al momento, il nodo non sarebbe stato ancora sciolto. La situazione potrebbe, comunque, movimentarsi ulteriormente.
Sulla testa di Leonida Gabrieli, infatti, penderebbe un provvedimento di espulsione dal Pd, a causa del mancato rispetto di una clausola compromissoria sottoscritta al momento dell’accettazione della candidatura, nella quale ci si impegnava a non fare ricorso, in caso di contesa, agli organi giudiziari. Durante l’incontro di oggi con i giornalisti Gabrieli aveva invitato il gruppo dirigente del Pd ad abbassare i toni e guardare in avanti, anche se non ha risparmiato critiche alla componente bersaniana e al segretario provinciale, Caterina Lengua, alla quale ha chiesto di dimettersi. Un affondo è stato riservato pure all’ex deputato di Autonomia Sud, Arturo Iannaccone: “Nella nostra rabberciata coalizione è stato reclutato all’ultimo momento anche chi ci ha continuamente oltraggiato in Parlamento”.
Dal fronte degli alleati non mancano segnali di insofferenza per le continue complicazioni che stanno emergendo sul cammino delle primarie e per le posizioni assunte da Gabrieli. “L'idea che si debba ricorrere a tribunali e avvocati per fare politica – afferma Giovanni Sarubbi, segretario provinciale del Pdci – è lontanissima dalla nostra concezione della politica. Sorprende anche, e questa è una vera notizia per Avellino, la velocità inusitata con la quale la decisione del Tribunale è stata assunta”. In ogni caso, i comunisti italiani sostengono bisogna andare avanti e fanno appello alla sinistra avellinese a sostenere la candidatura di Antonio Gengaro per dare una risposta alle speculazioni alimentate dalla cattiva politica.
Nel frattempo anche l’ex assessore comunale, Guido D’Avanzo, ha deciso insieme al circolo “De Sanctis” di sfilarsi dalle primarie. “Attraverso tale gesto – si legge in una nota – si vuole evitare di continuare sulla strada della frammentazione cercando di ripristinare un clima di maggiore unità e serenità”. A porre fine a questa infinita querelle potrebbe, però, giungere dalla segreteria nazionale del Pd un provvedimento di annullamento delle primarie di Avellino. Un simile epilogo sarebbe una sconfitta per la politica che potrebbe far piacere soltanto a chi, fin dall’inizio, ha lavorato perché le decisioni che riguardano un’intera città fossero prese al chiuso di una stanza.