AVELLINO – Incontro ricco di presenze qualificate e di interventi quello svoltosi, questo pomeriggio, presso l'associazione 360 Irpinia ad Avellino sul tema dei fondi europei e dello sviluppo del Mezzogiorno. Particolarmente significativi gli interventi di numerosi sindaci, fra i quali quelli dei primi cittadini di Avellino (Galasso), Montefredane (Tropeano), Montemarano (Palmieri), Lioni (Salzarulo), Teora (Farina), Aiello (Urciuoli) e dell'ex sindaco di Avellino, Antonio Di Nunno. A coordinare i lavori è stato Lello De Stefano, relatori Silvio Sarno e il governatore della Regione Basilicata, Vito De Filippo. L'ex presidente di Confindustria ha illustrato con dovizia di cifre e dati ufficiali i settori di intervento possibili grazie ai fondi europei, il loro ammontare, ma anche i ritardi fin qui accumulati dalla Regione Campania e più in genere dalla politica, spesso incapace di assumere decisioni con la rapidità richiesta dall'economia moderna.
Quasi a conferma della sua analisi, l'architetto Corvigno ha rilanciato il tema della tratta ferroviaria Avellino-Rocchetta che attraversa quasi tutte le aree industriali della nostra provincia e potrebbe rappresentare un forte attrattore turistico. Finora sono stati i volontari dell'associazione Inlocomotive a mostrare concretamente le possibilità di questo progetto, portando alcune migliaia di visitatori sul treno che attraversa le zone più suggestive dell'Irpinia, prima che Trenitalia fermasse definitivamente questa linea. Sul banco degli accusati la Regione Campania che ha abbandonato ogni progetto di rilancio di questa tratta ferroviaria. L'accusa al napolicentrismo della Regione è ritornata in molti degli interventi dei sindaci, che si vedono stretti fra i tagli dello Stato centrale e l'incapacità della Regione di utilizzare al meglio i fondi europei. Vito De Filippo ha portato nel dibattito l'esperienza concreta di una Regione che ha invece utilizzato al meglio, la Basilicata appunto, i fondi europei.
Noi, ha detto De Filippo, non abbiamo bisogno né di quelli che hanno in tasca soluzioni miracolistiche né degli "apocalittici" per i quali non esiste nessuna speranza di sviluppo per il Mezzogiorno. Abbiamo invece bisogno, ha detto, della virtù silenziosa, della pazienza, dell'umiltà, della capacità di operare senza clamori ma concretamente che contraddistingue tanti amministratori locali della Basilicata come dell'Irpinia. Progetti precisi e concreti, condivisione e partecipazione alle scelte dei vari livelli istituzionali, sinergia fra pubblico e privato: questa in sintesi la sua ricetta per utilizzare al meglio i fondi europei.