AVELLINO – Sulla recente decisione governativa, avallata dalla Regione Campania, di escludere l’Irpinia dal tracciato ferroviario dell’Alta capacità, ospitiamo un intervento di Pietro Mitrione, responsabile dell’associazione in loco_motivi, che da anni si batte a difesa delle questioni inerenti il sistema ferroviario provinciale e della storica linea Avellino-Rocchetta Sant’Antonio.
* * *
La verità è venuta a galla: la Regione Campania propone di cancellare il tracciato ferroviario ad Alta capacità in Irpinia ed il governo approva. Detta così sembrerebbe una semplice presa d’atto di una scellerata decisione. Si tratta invece dell’ennesima rapina voluta scientificamente dall’assessore ai Trasporti della Regione Campania, Sergio Vetrella, come affermato anche da illustri suoi affini politici, tipo l’on. Pugliese Marco.
Questo assessore, dopo aver chiuso la ferrovia Avellino-Rocchetta, ha deciso la modifica del tracciato che di fatto esclude la nostra provincia dall’Alta capacità. I suoi complici sono gli stessi che da anni stanno contribuendo alla desertificazione della nostra Irpinia, in primis i consiglieri regionali irpini di maggioranza e quanti negli ultimi giorni stavano cercando di difendere l’indifendibile cioè la cancellazione dell’Alta capacità in Valle Ufita.
L’assunto politico della delibera regionale parlava chiaro: la Regione Campania propone di tornare alla prima soluzione ipotizzata da Rfi (rete ferroviaria italiana), ovvero un tracciato diretto, in massima parte interrato tra le due stazioni di Apice e Orsara, al fine di ridurre i tempi di percorrenza, i costi ed i tempi di realizzazione. Questo è quanto, il resto è solo rabbia e delusione e non può bastare l’ostentazione di qualche vessillo per far dimenticare le continue beffe che l’Irpinia sta subendo.
A dicembre 2010, quando il prof. Sergio Vetrella volle la chiusura della storica ferrovia Ofantina, pochi espressero parole di convinta indignazione che non sortirono, purtroppo, fatti concreti. Quelli che potevano evitare quella cancellazione e che restarono colpevolmente silenti sono gli stessi che oggi dovrebbero dare risposte a questo ulteriore atto di inciviltà per la nostra Irpinia.
Ancora una volta uno scippo targato Napoli. Vetrella, il vero ideatore di questa beffa, sa benissimo come e dove investire il mancato investimento ferroviario in Valle Ufita. Il suo scopo è solo quello di distruggere quello che di buono ha fatto il precedente assessore regionale ai Trasporti della Regione Campania: Ennio Cascetta.
A noi resta l’illusione di quello che poteva essere, come accadde 120 anni fa, lo sviluppo ferroviario in Irpinia. La nostra colpa è quella di essere una piccola comunità a cui tagliare costantemente servizi ma buona per ospitare qualche megadiscarica e di avere una classe politica inconsistente che farebbe bene a dimettersi alla luce di questa “sporca” vicenda che vede sospesa ogni attività da parte di Rfi in merito alla questione Alta Velocità in Valle Ufita in attesa delle decisioni della regione Campania. Una ennesima diatriba fra Regione Campania e Rfi/Trenitalia come accaduto recentemente con la paventata chiusura della stazione ferroviaria di Avellino.