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    15/05/2024

Cipriano, il patriota di Guardia amico di De Sanctis

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Giovannantonio Cipriano e Francesco De SanctisGUARDIA LOMBARDI - Un altro importante tassello si aggiunge al grande mosaico della storia del Risorgimento che ha interessato l’Irpinia. A fornirlo è lo studioso Alfonso Santoli, giornalista, già dirigente regionale e componente della giunta esecutiva del Consiglio provinciale scolastico di Avellino.

L’autore, per i caratteri dell’editore Walter Pellecchia, ha pubblicato un interessantissimo saggio su “Giovannantonio Cipriano – Patriota del Risorgimento”. Del personaggio, che era nato a Guardia Lombardi nel 1824 e ivi era morto nel 1906, aveva già scritto Antonio D’Amato, arguto interprete delle tradizioni irpine, nonché attento osservatore degli avvenimenti risorgimentali. In un saggio del 1913 dal titolo “Un dimenticato patriota” il D’Amato auspicava che gli venisse assegnato un posto di rilievo nella storiografia degli avvenimenti rivoluzionari che interessarono l’Irpinia.

Da allora, per tutto il secolo XX, “nonostante le sollecitazioni di alte personalità della politica, della cultura, di amici e, soprattutto dei parenti prossimi – scrive il compianto prof. Salvatore Boniello nella presentazione all’opera – l’auspicio non si è mai concretizzato”.

Giovannantonio Cipriano fu un grande patriota che più di una volta mise in pericolo la sua vita per inseguire quegli ideali di libertà, di unità nazionale e di giustizia che il Risorgimento intendeva realizzare. All’età di 20 anni si iscrisse alla Giovane Italia, mentre studiava giurisprudenza presso l’Università di Napoli. Nella città partenopea conobbe Pasquale Stanislao Mancini e frequentò Pietro Paolo Parzanese di cui lesse ed apprezzò alcune opere. Durante il periodo rivoluzionario partecipò ai violenti scontri di Ariano Irpino dove venne gravemente ferito, “Ancora oggi, a Guardia Lombardi – scrive ancora Salvatore Boniello – si racconta che venne trasportato a casa avvolto in una coperta e sistemato nella dimora del padre in via Monte, oggi casa degli eredi Santoli”.

Alfonso Santoli, in una ventina di brevi capitoli, supportato da una vastissima e originale documentazione, racconta la vita e gli ideali del Cipriano seguendo una linea cronologica che va dalla fanciullezza fino agli ultimi anni della sua vita. Scorrendo il libro, si individuano con chiarezza tutte le fasi che hanno caratterizzato la vita e le azioni di un patriota che ha amato fortemente la sua patria e ha lottato sempre per la difesa dei più deboli. Tra le cose più interessanti, si possono leggere l’incontro con re Ferdinando sul Formicoso, le ingiuste pretese del principe Domenico Zurlo, l’incontro con Francesco De Sanctis nella masseria Santoli, la forte reazione di Carbonara, il brigantaggio e le varie campagne elettorali dal 1874-75 al 1898.

 

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