CARIFE – Marito serpente r’ cannito, la notte t’abbrazza e li iuorne t’è nemico (Marito serpente di canneto, la notte ti abbraccia e il giorno ti è nemico) - Questo proverbio è stato “coniato” sicuramente da una donna. Infatti, richiama il comportamento-tipo di un marito durante la civiltà contadina. In quel tempo, che non è poi tanto lontano, i mariti avevano una netta preminenza sulla moglie. Quest’ultima, in qualità di donna, era obbligata a rispettare l’autorità dell’uomo che era considerato il capo della famiglia e quindi il gestore delle decisioni più importanti. Il rapporto di coppia era fortemente improntato alla morale corrente dell’epoca che assegnava al marito la prevalenza nelle scelte e il primato nelle discussioni pubbliche.
Anche allora alle donne tutto questo non piaceva, ma purtroppo erano costrette a tenere un passo indietro perché la comunità era sempre pronta a giudicarle e a criticarle. Quando però parlavano tra loro, sostenevano apertamente che i mariti erano simili ai serpentelli che si muovono tra le canne. Questi ultimi di notte si ritirano nei loro nascondigli e non fanno male a nessuno, mentre di giorno bisogna stare attenti perché sono pronti a sferrare il loro morso velenoso.
Il paragone è abbastanza vicino alla realtà. I loro mariti, di notte, nella discrezione della loro stanza da letto, si abbandonavano alle carezze e al piacere di stare insieme. Il giorno, per mantenere alta la loro supremazia di fronte alla società, diventavano più autoritari e nulla gli impediva di maltrattare la moglie facendole fare, a volte, brutta figura davanti a tutti.
Oggi le cose sono totalmente cambiate, ma, in alcuni ambienti e in numerosi rapporti di coppia, purtroppo sopravvivono situazioni particolari in cui questo proverbio appare di grande attualità.uandoQ