AVELLINO – Il territorio di Scarlino in provincia di Grosseto è un territorio di notevole importanza sia dal punto di vista naturalistico sia dal punto di vista turistico ma ospita anche una consistente presenza industriale tanto che è stato uno dei primi casi di contaminazione ambientale esploso a livello nazionale.
La zona fu contaminata dai residui di lavorazione dell’alluminio e la vicenda a tutt’oggi, non del tutto risolta con strascichi ancora in corso, fu definita dei Fanghi rossi di Scarlino.
Sempre nel territorio di Scarlino era presente un impianto di incenerimento oggi chiuso e sulla area in cui insisteva si vuole installare, ad opera di Iren, una piattaforma di trattamento/recupero rifiuti. Per questi motivi l’amministrazione di Scarlino ha deciso di nominare un consulente ambientale perché possa assisterla nelle decisioni conseguenti e connesse a tali interventi.
L’amministrazione è conscia della necessità di tali impianti ma intende tutelare al massimo gli interessi della popolazione e del territorio per cui accetterà le proposte che verranno avanzate a condizione che queste ultime siano ecocompatibili ed ecosostenibili oltre a portare un concreto beneficio alla cittadinanza dell’ area.
Il compito del consulente ambientale è anche più ampio dovendo supportare l’amministrazione comunale di Scarlino in tutte quelle scelte che potranno avere riflessi sull’ambiente e sul territorio.
Per ricoprire il ruolo di consulente ambientale dell’amministrazione è stato chiamato Maurizio Galasso, chimico avellinese ed ex assessore all’Ambiente nella giunta Di Nunno, già conosciuto in zona per essere stato nominato dal prefetto di Siena, su richiesta dell’Anac, commissario straordinario della società Sei Toscana, gestore unico dei rifiuti dell’Ato Toscana Sud, negli anni 2017-2018, e che attualmente svolge anche il ruolo di consulente presso l’impianto di depurazione Aquarno di Santa Croce sull’Arno in provincia di Pisa.
