BOLOGNA – Secondo quanto riportato sul sito del ministero della Salute, il pediatra di libera scelta (Pls) – cd. pediatra di famiglia – è il medico preposto alla tutela della salute di bambini e ragazzi tra 0 e 14 anni. Ad ogni bambino, sin dalla nascita, deve essere assegnato un Pls per accedere a servizi e prestazioni inclusi nei livelli essenziali di assistenza garantiti dal Servizio sanitario nazionale (Ssn). «L’allarme sulla carenza di Pls – dichiara Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe – oggi è sollevato da genitori di tutte le regioni, da Nord a Sud. Le loro testimonianze evidenziano problemi burocratici, mancanza di risposte da parte delle Asl, pediatri con un numero eccessivo di assistiti e impossibilità di iscrivere i propri figli al pediatra di famiglia, mettendo potenzialmente a rischio la salute, soprattutto dei più piccoli e dei più vulnerabili».
Per comprendere meglio le cause e le dimensioni del fenomeno, la Fondazione Gimbe ha analizzato dinamiche e criticità che regolano l’inserimento dei Pls nel Ssn e stimato l’entità della carenza di Pls nelle regioni italiane. «Due aspetti fondamentali – spiega Cartabellotta – devono essere precisati: innanzitutto, le stime sulle carenze dei Pls sono state effettuate a livello regionale, perché la loro reale necessità viene definita dalle Aziende sanitarie locali (Asl) in relazione agli ambiti territoriali carenti; in secondo luogo, le stime sul ricambio generazionale sono ostacolate dall’impossibilità di sapere quanti nuovi specialisti in pediatria scelgono la carriera di Pls».