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    03/07/2024

Europee/Santoro, La Valle, de Magistris e Bompiani all’assemblea per la pace

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Santoro e de Magistris all'assemblea per la paceROMA – Si è svolto a Roma, nel teatro Ghione, l'assemblea organizzata da Michele Santoro per “la pace, la terra, la dignità”. Nel teatro strapieno di gente di ogni età spiccavano le presenze di Luigi de Magistris, Raniero La Valle, Ginevra Bompiani.

Incontro seducente, detto da chi, come me, vi è stato, perché era palese un sentiment avvolgente: la volontà, anzi voglia, di ascoltare per poi agire, di conoscere per poi diffondere.

Il capitano dei CC Ultimo e Mariafida Moro (figlia del mai dimenticato Aldo Moro) hanno trasmesso emozioni a preludio della profonda commozione che poi subentrava alla poesia di Erri De Luca, dedicata ai pesci del Mediterraneo, con quel suo incipit laico possente e prepotente “prendete e mangiatene tutti”...apparso profondamente contrario al dono dell'amore infinito che Gesù ha offerto all'umanità. La poesia di Erri va letta, ed è, rappresenta, lo sfregio all'umanità e il disprezzo evangelico ai “fratelli minori”.

La pace. Essa, la pace, è a fondamento del mantenimento della “salute” della Terra e della dignità dei viventi, uomini ed animali.

Luigi de Magistris richiama tutti alla resistenza per una rivolta culturale che ponga al centro la Costituzione e il rifiuto alla guerra, per i beni comuni, come acqua e terra, per la lotta alla mentalità predatrice della avidità dei privilegi, e che si lotti per un avere un Paese e una Europa affrancati da sottomissioni e gravami derivanti delle tradizioni.

La pace è urgenza che deve essere sentita maggiormente dai ceti meno abbienti, perché la guerra scarica costi economici enormi sulle aziende e sulle famiglie: una famiglia tipo, nello scorso anno, ha pagato la bolletta della luce circa 700 euro in più, circa 800 per il gas, di 1500 euro di spese aggiuntive per il carrello della spesa, e per l'inflazione derivante. In ragione del peggioramento del Pil del 30% rispetto alla popolazione europea, gli italiani hanno perso 25 miliardi di euro. Si potrebbe proseguire, purtroppo, lungo questa china, salvo poi a precisare che c'è chi si arricchisce con la guerra; esistono i superprofitti delle banche cui il governo prima ha imposto tassazione, salvo poi a smentire e smantellare ciò che loro stessi avevano deliberato.

È utopia sperare o sognare di vivere in un Paese unito nella solidarietà, nella equità, nella redistribuzione del reddito, nella giustizia sociale, nel soccorso ai più deboli?

È utopia sognare di vivere in un mondo dove l'energia fossile decresca fino a vederla sostituita da energia pulita che non contribuisca agli stravolgimenti climatici e alla salute della Terra?

È utopia credere che si smetta di sfruttare risorse di altri continenti e costringere alla miseria e a dittature malefiche fino a provocare migrazioni di interi popoli verso terre più ricche?

È impensabile, fuorimoda, credere che la democrazia rafforzi il wellfare sociale, combatta le disuguaglianze, limiti le angherie del capitalismo finanziario globalizzato, oppure dobbiamo assistere inermi alla distruzione della democrazia stessa, che storicamente diventa debole nei momenti di crisi e rischi a vantaggio di svolte autoritarie.

È questo un momento di crisi perché c'è una guerra in Europa, determinata dalla invasione russa della Ucraina, e in guerra le regole “cessano”.

Le ragioni della pace sono forti; i ceti popolari, i percettori di stipendi e pensioni, i piccoli commercianti e artigiani subiscono le spese della guerra.

“Pacem in terris” di Papa Giovanni, evocata da Raniero La Valle, è l'invocazione che l'assemblea lancia al governo e alla Europa: si uniscano le loro voci a quelle del Brasile, dell'India, e dei paesi del Brics.

“Noi abbiamo debiti”, ha detto Raniero La Valle; sono verso i nostri figli, e non possiamo adeguarci ad un mondo che aspiri ad un solo sovrano, non possiamo accettare che vi siano condizioni che ci approssimino al fascismo. Non dobbiamo accettare la cancellazione dei corpi intermedi, partiti e sindacati, né accettare questa forma di confino di polizia per i migranti, prodromi di un fascismo incombente. La democrazia non può contraffarsi, né consentire ipocrisie; bisogna essere militanti e resistenti e chiedere con forza, con Papa Francesco: “dove vai Europa”?

Per questo ci saremo, e parteciperemo con convinzione alle future competizioni elettorali. Approvato e sottoscritto al termine dei lavori dell'assemblea un documento che dovrà portare verso una lista in vista delle prossime Europee. Tra i firmatari Fausto Bertinotti, Fiorella Mannoia e Marisa Laurito.

*demA-Unione Popolare

 

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