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    03/07/2024

De Magistris: «Chi vuole costruire un’alternativa al sistema deve partire dal basso». D’Andrea candidato sindaco ad Avellino

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Aldo D'AndreaAVELLINO – “Credo che chi vuole costruire un’alternativa al sistema lo debba fare dal basso. Noi abbiamo sostenuto per esempio un candidatura alternativa a Foggia a queste Amministrative dove il candidato sindaco ha avuto un bel risultato, è entrato in Consiglio comunale. È stato un processo di autogestione e di autogoverno dal basso. Io vorrei che ad Avellino, come facemmo noi a Napoli un po’ di anni fa, si costruisca un’alternativa ad un certo modo di fare politica dal basso, coinvolgendo cittadine, cittadini, associazioni, movimenti, reti civiche, collettivi, persone che soprattutto si sono schierate contro il massacro del territorio, sono impegnate per i diritti fondamentali come quelli della salute che sono fortemente compromessi con i presidi che anche il sistema De Luca ha smantellato pure in questa terra, la capacità di poter utilizzare al meglio le opportunità economiche, naturali, paesaggistiche e territoriali che Avellino e l’Irpinia hanno. Questo però non deve calare dall’alto, deve essere un processo dal basso. Io sto vedendo in questi mesi un fermento ad Avellino che lascia bene sperare non solo per le Europee ma anche per le Amministrative”.

Così l’ex sindaco di Napoli Luigi de Magistris oggi ad Avellino dove ha preso parte, nell’ex chiesa del Carmine di Piazza del popolo, al convegno sul tema “Avellino città d’Europa”.

Annunciato anche il nome di chi sarà proprio ad Avellino il candidato sindaco per Unione popolare, vale a dire Aldo D’Andrea, medico, già consigliere comunale a Pietrastornina, suo paese d’origine. A lui è stato affidato anche il compito di organizzare il primo congreso provinciale di demA.

“Per me il campo largo - ha ancora spiegato de Magistris - è mettere insieme esattamente tutte quelle individualità a tutti quei luoghi collettivi che sono esclusi dalla politica tradizionale: questo è il campo aperto, il campo largo che mi piace. Voi pensate che in una città come Napoli che è la capitale del Mezzogiorno io sono stato il sindaco più longevo dal 1806 avendo all’opposizione tutti i grandi partiti. Questo che era? Un campo piccolo o un campo largo? Secondo il linguaggio della politica tradizionale io sarei stato in un recinto di un campo non piccolo, piccolissimo, e invece era un campo non aperto, apertissimo. Quindi io penso che mai si deve escludere a priori il dialogo con altri, ma non credo che nei partiti tradizionali oggi tutti, anche quelli che rappresentavano la voglia fino a poco tempo fa di cambiamento, ci siano quegli elementi tali da poter costruire un’alternativa.

Io augurerei a chi vuole iniziare un percorso dal basso ad Avellino a guardare esattamente ai fermenti territoriali, non alle stanze del potere, ai partiti, alle alleanze tradizionali. Però questo è il mio modo di fare politica, non è il modo che debbo insegnare ai miei amici e alle mie amiche di Avellino. Ognuno sceglierà il proprio percorso, però io sto qua a portare la mia testimonianza, anzi il mio incoraggiamento che anche quando qualcosa sembra difficile o impossibile non lo è perché sono fatti umani, quindi se ci sono i percorsi giusti si possono raggiungere anche obiettivi importanti”.

 

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