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    03/07/2024

Rivoli/La nascita di un condottiero. Napoleone nel libro di Andrea Rispoli

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b_300_220_15593462_0___images_stories_Cultura6_rispoli.jpgAVELLINO – È stato pubblicato recentemente un bel libro sulla famosa vittoria napoleonica nella battaglia di Rivoli Veronese del 14 gennaio 1797, dal significativo sottotitolo “La nascita di un condottiero” (ed. Laurus Robuffo), scritto dal generale dei carabinieri Andrea Rispoli, attualmente a capo del comando interregionale Ogaden di Napoli e già comandante provinciale di Avellino, dove è ricordato con simpatia e stima.

L'interessante volume focalizza uno dei momenti essenziali della formazione sul campo del mito napoleonico quando il giovanissimo generale Bonaparte, investito dal Direttorio della Repubblica post-rivoluzionaria – a soli ventisette anni e mezzo – conseguì un folgorante quanto inatteso successo in provincia di Verona contro le armate austriache del maresciallo Joseph Alvinczy nel contesto della sua prima trionfale campagna d'Italia del biennio 1796/97.

Nella prefazione l'editore inquadra la straordinaria e controversa figura di Napoleone, oggetto – nel suo tempo ma ancora oggi – di ammirazione e denigrazione, di esaltazione e condanna, ma comunque entrato nella leggenda dei condottieri per il suo ineguagliabile carisma, genio militare, intelligenza multiforme e possente, audace determinazione, capacità comunicativa, virtù guerriere che lo hanno reso un personaggio mitico, alla stregua di Giulio Cesare ed Alessandro Magno.

Nella sua introduzione l'autore sottolinea l'importanza storico-militare della battaglia di Rivoli, tra le più celebrate dell'epopea napoleonica, che ha costituito un momento decisivo della biennale e vincente campagna d'Italia contro gli Austriaci e i loro alleati piemontesi, con cui Bonaparte guadagnò sul campo la base del suo eccezionale potere e prestigio, speso successivamente sul piano politico fino alla proclamazione ed autoincoronazione ad imperatore.

Rispoli inquadra l'episodio bellico, consumatosi nei pressi del lago di Garda, nel suo più ampio contesto storico e geografico oltre che nello specifico scenario operativo, visita ed esamina i campi di battaglia, ne illustra gli antefatti e le svariate conseguenze, raffigura una serie di circostanze e personaggi collegati – con ricchezza di citazioni ed elementi documentati – riferendosi anche alla significativa letteratura ispirata allo scontro di Rivoli ed alle imprese napoleoniche più in generale.

Nel prologo l'autore analizza gli aspetti tattici e strategici della cruenta battaglia, la innovativa dottrina militare di Napoleone, le sue straordinarie doti nell'azione di comando, il genio intuitivo, la tenace determinazione, la ferrea volontà ma anche i principali istituti della sua azione riformatrice e di governo (l'esercito nazionale con la coscrizione di massa, la Legione d'onore, l'impulso alla pubblica istruzione con l'istituzione dei licei, l'organizzazione amministrativa centralizzata con i prefetti posti a capo dei dipartimenti).

Andrea Rispoli ripercorre sinteticamente le tappe iniziali della veloce ascesa di Bonaparte, sottotenente di artiglieria originario della Corsica e poi naturalizzato in Francia, dai trascorsi giacobini, che si distingue militarmente per la prima volta nella presa di Tolosa, guadagnando la nomina a generale di brigata a soli ventiquattro anni bruciando così le tappe di una brillantissima carriera militare.

Nel 1795 avendo salvato, con una risoluta azione repressiva, il Direttorio repubblicano da una rivolta monarchica a Parigi, Napoleone viene promosso giovanissimo generale di divisione – scavalcando molti colleghi più anziani – e nominato comandante dell'Armata di Italia, incaricato di una azione militare di contrasto all'impero asburgico ma con obiettivi secondari, come manovra diversiva e di “alleggerimento” rispetto alla scacchiera (ritenuta principale dalla Francia) dell'Europa centrale ed all'obiettivo preminente di attaccare l'Austria dal confine settentrionale attraverso il fronte germanico-prussiano.

Il generale Rispoli descrive in modo particolareggiato gli antefatti della battaglia, lo scenario preesistente, le variabili, il ruolo dei collaboratori, il rapporto non sempre lineare di Napoleone con il Direttorio di Parigi, l'azione di comando sviluppata da Milano, la movimentata situazione delle altre province del Nord Italia, le dinamiche politiche e militari che si profilano alla vigilia dello scontro.

Egli cita una serie di motti significativi del generale Bonaparte, che pur alla testa di un esercito esiguo riesce a galvanizzarlo con il suo personale ascendente: “in guerra concepire è poco, eseguire è tutto”, “in guerra il genio, è la logica nella circostanza”, “la disciplina è duratura solo se appropriata al carattere della nazione”.

L'autore descrive la spasmodica e laboriosa attesa, lo scontro sul pianoro di Rivoli nei pressi del lago di Garda, le sue conseguenze, con una narrazione incalzante e particolareggiata, ma con stile elegante e scorrevole, sino a tracciare le conclusioni degli avvenimenti, con una straordinaria ricchezza di interessanti dettagli e particolari, di osservazioni tecniche di arte militare, di aneddoti ed interessanti citazioni, persino con riferimento alle rappresentazioni pittoriche degli stessi eventi.

Andrea Rispoli focalizza un episodio storico che ha consacrato Napoleone come eccezionale stratega, introducendo spunti di approfondimento originali nella pur ricchissima letteratura sulle gesta napoleoniche, scolpisce elementi del profilo umano e psicologico del grande generale francese, coglie gli aspetti peculiari ed innovativi della sua arte militare ed azione di comando, illustrando al tempo stesso uno scenario ancor oggi di straordinario interesse – quello della Francia post-rivoluzionaria e napoleonica – da cui trae le basi la storia contemporanea.

In definitiva l'autore stesso, nella sua analisi e descrizione, è sedotto dalla straordinaria personalità e, soprattutto, dall'impareggiabile genio militare di Napoleone, che – al di là del controverso giudizio storico tra ammiratori e denigratori – si pone comunque come fascinoso modello di studio e di ispirazione, ancora per certi versi attuale.

 

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