ARIANO IRPINO – Parte quasi alla velocità della luce e all’insegna della fisica delle particelle l’edizione 2023 delle ‘Due Culture’ di Biogem, giunta al suo quindicesimo anno di vita e ormai stabilmente concepita come una manifestazione spalmata su tutte le quattro stagioni. ‘Il mio neutrino’, di Antonio Ereditato, oltre ad essere l’ultima pubblicazione della collana ‘Le 2ue culture’ della Fondazione Biogem (editore Rubbettino), è infatti una bellissima cavalcata nei sentieri percorsi a velocità elevatissime dai neutrini. Una velocità che l’esperimento Opera, diretto, oltre un decennio fa, dal professore Ereditato, presso il Cern (Conseil européen pour la recherche nucléaire) di Ginevra, sembrava fissare più in alto di quella della luce (circa 300mila chilometri al secondo). Violando, così, un limite considerato perentoriamente insuperabile da Albert Einstein e, comunque, percepito come un caposaldo della fisica contemporanea.
Il libro di Ereditato è quindi, in buona parte, un’appassionata ricostruzione e una convinta difesa del progetto Opera, sconfessato nel suo risultato più eclatante, ma strenuamente difeso per la rilevanza scientifica di tanti altri frutti da esso scaturiti. E, al tempo stesso, per la conferma offerta, su larga scala, dell’assoluta validità del metodo scientifico, nella circostanza applicato scrupolosamente dagli stessi protagonisti, capaci di risalire all’origine dell’errore sperimentale che aveva tenuto con il fiato sospeso il mondo intero.
Il convegno, anticipato di un giorno rispetto al programma originario, è in programma nel pomeriggio del prossimo 2 marzo, incastonato in una tre giorni seminariale sui rapporti tra fisica e biologia, coordinati dalla professoressa Paola Scampoli.
Introdotto dal presidente di Biogem, Ortensio Zecchino, l’autore, costantemente protagonista del meeting le ‘Due Culture’ fin quasi dalle sue origini, ne discuterà con la giornalista scientifica e scrittrice, Cristiana Pulcinelli, aprendosi, successivamente, al confronto con il pubblico in sala.