AVELLINO – Lo chiamavano il “giornalista gentiluomo”, per i suoi modi davvero gentili, la classe innata e la sua pacatezza anche nei momenti più complessi della professione. Riguarda di lato anche Avellino e l'Irpinia la scomparsa di Carlo Nicotera nella giornata di oggi, 69 anni, per anni giornalista del Mattino, di cui è stato anche capocronista.
Nel quotidiano napoletano Nicotera era entrato nel 1980, con l'allora direttore Roberto Ciuni, imponendosi subito per le sue capacità di garbato ma incisivo racconto. Una carriera luminosa e lineare che, dopo la tappa da capocronista di Napoli, lo aveva portato a misurarsi anche con le nuove tecnologie, diventando il primo responsabile della redazione Internet e “papà” del sito www.ilmattino.it. Sempre un sorriso largo sul volto, una invidiabile forma atletica che manteneva con la costanza della pratica sportiva, una passione smisurata per l'isola di Pantelleria che frequentava nei periodi di calma e non di turismo estivo. Se l'è portato via, in pochi mesi, un male incurabile, che aveva celato anche agli amici e di cui si era venuti a conoscenza solo poche settimane fa.
Come detto Nicotera, che è stato inviato più volte anche in Irpinia per conto del Mattino, soprattutto negli anni del dopo terremoto, aveva un legame particolare con la nostra provincia. Era infatti il nipote di Carlo Nazzaro, uno dei direttori del Mattino, giornalista originario di Chiusano San Domenico. E in suo onore Nicotera, legatissimo a Chiusano, aveva voluto essere “l'anima” del premio di cultura e giornalismo intitolato proprio alla memoria di Nazzaro. Il premio, che ha visto il patrocinio dell'amministrazione comunale di Chiusano con il sindaco Carmine De Angelis, s'è tenuto in questi anni portando il nome di Chiusano in tutta Italia e accendendo di nuovo i riflettori sulla figura di Carlo Nazzaro, con la premiazione di personaggio del mondo della cultura, del giornalismo e delle professioni.
Nicotera aveva lasciato il Mattino nel 2011 mantenendo rapporti assai stretti con i colleghi. Ha collaborato per un periodo anche con il quotidiano “Il Riformista”.
