AVELLINO – Ora che il clamore della giornata di apertura del Giubileo benedettino s'è attenuato, si può ragionare su qualche aspetto delle celebrazioni per i 900 anni di fondazione di Montevergine. Per il santuario incastonato nel Monte Partenio queste celebrazioni incrociano la tradizione di un culto radicatissimo in tutto il Sud per Mamma Schiavona e, insieme, la frontiera di una fede attenta ai cambiamenti del tempo e interessata a veicolare l'attualità del messaggio benedettino. D'altro canto le stesse parole del segretario di Stato, cardinale Parolin (“le radici cristiane alimentino l'impegno sociale”), e quelle dei ministri dell’Interno, l'irpino Piantedosi (“nella regola benedettina le radici dell'Europa”), e della Cultura, il napoletano Gennaro Sangiuliano (“i luoghi secolari di culti sono un pilastro dell'Occidente”), sono indicative dell'attenzione e dell'attesa che si ripongono su questi 900 anni. Il santuario di Mamma Schiavona, la Madonna amata dalla gente popolare e anche dai “femminielli”, è una Vergine sempre tollerante e aperta all'accoglienza. Concetti importanti in tempi delicati come questi, dove proprio alcuni valori improntati al riconoscimento del diverso, dell'altro, diventano importanti.
Dai profughi di guerra ai migranti dell'Africa, l'Irpinia è interessata a fenomeni di accoglienza in maniera importante se rapportati alla popolazione in calo demografico. Da Montevergine giunge un ulteriore invito ad aprire le porte del cuore, così come è stata aperta in santuario quella del Giubileo, attraverso la quale è atteso il passaggio – in un anno – di centinaia di migliaia di fedeli, provenienti da ogni dove.
Insomma, grande attesa per quello che significherà Montevergine nel prossimo anno. Ma dalla sommità del Partenio giunge anche il messaggio di un turismo religioso di qualità che sa fare “rete” con il territorio. Non è un segreto che l'Irpinia, come i suoi santuari e chiese - oltre a Montevergine e San Gerardo a Materdomini, si pensi al santuario di Santa Filomena a Mugnano del Cardinale e a quello della Madonna di Carpignano nella omonima frazione di Grottaminarda - sono centri religiosi gettonati e conosciuti in tutto il Sud. Logico che occorra raggiungere una fattiva intesa con il territorio per favorire accoglienza, permanenza, ristorazione, viabilità. Si riuscirà? Staremo a vedere!