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    18/01/2025

Un noir da leggere: Le lupe di Boileau e Narcejac

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b_300_220_15593462_0___images_stories_Cultura7_lupe.jpgAVELLINO – Di recente tradotta in italiano (Adelphi 2024), è una storia cupa e ricca di tensione quella pubblicata nel 1955 dalla celebre coppia francese Pierre Boileau e Thomas Narcejac, autori di numerosi romanzi e di un’opera teorica essenziale per gli amanti del genere, Le roman policier.

Siamo in una Francia ancora in parte occupata dai tedeschi: questi ultimi sono la prima causa di terrore, sbucando con i mitra nell’oscurità delle notti prive d’elettricità di Lione. Nella città, sconosciuta e già per questo terrificante, il protagonista e narratore, Gervais, voce narrante, in fuga da un campo tedesco insieme al compagno di prigionia Bernard, privo di mezzi com’è, assume l’identità di quest’ultimo, travolto da un treno non appena giunto proprio lì dove s’aspettava la salvezza.

Viene in queste vesti ricevuto da Hélène, la madrina di guerra di Bernard, la cui corrispondenza era stata in realtà redatta dal colto Gervais. La trama si complica per l’arrivo della sorella del presunto Bernard, sempre più invischiato nella ragnatela di menzogne e di sospetti che investe lui e le due sorellastre che lo ospitano contendendoselo, in un diabolico gioco di tranelli schivati e di segreti rivelati a metà.

Il lugubre appartamento che accoglie come improbabile rifugio i quattro personaggi finisce per rivelarsi la trappola da cui, uno dopo l’altro, usciranno solo con la morte, trascurabile incidente individuale, sbrigato quasi con sufficienza in quel mostruoso quadro di massacri che fu l’ultimo (ultimo?) conflitto mondiale.

 

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