AVELLINO – Proprio mentre l'amministrazione comunale sta continuando a lavorare per consegnare a noi avellinesi una nuova immagine di futuro per la città, tra canteri in attività ed intoppi di vario tipo, ci troviamo con rammarico a dover registrare un ennesimo atto di disprezzo del bene comune: questa volta il bersaglio dei soliti teppistelli d'occasione senza scrupoli e lo scarico delle loro strumentali frustrazioni sono stati gli sgabelli in marmo che compongono l'arredo urbano del centro città. Il nostro pensiero va, in particolare, a quelli ubicati in Piazzetta Verdi, di fronte ad una nota boutique. Si può ancora parlare di componenti dell’arredo urbano o non piuttosto di nuovi punti di raccolti dei rifiuti urbani, dei veri e propri cassonetti a cielo aperto?
Si potrà discutere sull'efficacia della scelta di tali arredi ma tali manifestazioni di gratuito disprezzo per il bene comune sono intollerabili, inaccettabili. La domanda, allora, è ancora e sempre la stessa: perché si prova gusto a rendersi protagonisti di tali esecrabili gesti? Indifferenza? Mancanza di senso civico o cos'altro? Si educhino, dunque, le nuove generazioni al rispetto per ciò che abbiamo, impariamo ad amare e a difendere ciò che è nostro.
Come riuscirci? Attraverso controlli più serrati e stringenti da parte di polizia, carabinieri ed autorità locali che mirino ad individuare i responsabili e, perché no, ad infliggere loro esemplari punizioni di "pubblica utilità". Magari traendo insegnamento da ciò che già accade in grandi città del Centro-Nord, come a Milano, per esempio. Solo così potremo davvero tornare ad essere, a sentirci comunità.
