AVELLINO – Ora basta! Non possiamo più continuare ad essere inermi spettatori degli intollerabili quasi quotidiani atti di vandalismo perpetrati a danno dell'immagine e del decoro della nostra città. Il nostro pensiero va, in particolare, all'arredo urbano del centro, specialmente ai sedili in marmo, alle fioriere ed ai cassonetti presenti lungo il Corso, ormai da tempo eletti a bersaglio preferito dai soliti teppistelli d'occasione.
Questa situazione, come è ovvio, riaccende il dibattito sull'opportunità di prevedere un servizio di ronda o vigilanza permanente anche per altri "obiettivi sensibili" della città quali, ad esempio, l'ex Eliseo, Parco Manganelli e la storica scuola media Dante Aligheri. Tutti già, peraltro, oggetto di nostre precedenti segnalazioni con l'occhio del ventidue novembre 2014.
Una scelta in tal senso, a nostro avviso, potrà essere un ottimo deterrente verso il ripetersi di tali esecrabili gesti. La domanda però resta la stessa: perché i nostri giovani continuano a voler sfogare le loro frustrazioni violentando l'immagine di ciò che è nostro e così faticosamente realizzato: come ebbe a scrivere Cicerone "Ignorare ciò che è accaduto prima della nascita equivale a rimanere bambino tutta la vita".
Intanto, sentiamo di lanciare una proposta: perché non immaginare di legare in qualche modo la nostra "Casa del cinema", immaginata nei ristrutturati locali dell'ex Eliseo alla figura del compianto Ettore Scola? Non sta a noi trovare o suggerire soluzioni ma sarebbe un bel modo per cementare ancor di più il già solido rapporto tra il grande regista da poco scomparso e la nostra città.
Garantire certezza di futuro all'ex Eliseo potrà essere un buon punto di partenza anche per riannodare i fili di quella "narrazione emotiva" verso una reale idea di futuro per la nostra Avellino, immaginata, e purtroppo prematuramente interrotta, da Tonino Di Nunno. Perché, in fondo, le rivoluzioni vanno accompagnate, non osteggiate.
