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    03/07/2024

L'occhio sulla città/Tra buchi neri e cantieri, Avellino merita di più

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Palazzo Trevisani in una foto degli anni '80AVELLINO – Repetita iuvant, dicevano i latini. Siamo sgomenti di fronte all'insipienza di chi ha potere decisionale nella nostra città. È semplicemente indecente dover continuare a constatare come i tanti buchi neri ed i cantieri inspiegabilmente ancora non completati, ad oggi rendano davvero  poco dignitosa una tranquilla passeggiata lungo  il Corso, il nostro "salotto buono". Per non parlare dello stato di degrado e di abbandono in cui si lasciano vivere alcuni storici palazzi della città: Palazzo Sandulli e Palazzo Trevisani ne costituiscono ancora, ahi noi, tangibile esempio.

Nel ricordare che tutto quanto appena citato è già  stato  oggetto di nostre precedenti segnalazioni, chiediamo si intervenga celermente, anche in ossequio a quella necessaria unità di immagine e di decoro che l'intera nostra città pretende e merita. Non sta a noi cercare o suggerire soluzioni ma riteniamo che talvolta, dove si può, sarebbe opportuno intervenire motuproprio: potrebbe essere un buon modo per risolvere situazioni ormai divenute annose.

Non  possiamo esimerci, infine, da far doveroso cenno alla periferia cittadina, ed in particolare, alla situazione di abbandono e di degrado in cui versano il manto stradale e gli edifici siti in quella che, da più parti, è  definita la "porta d'ingresso" alla città: ci riferiamo a via Francesco Tedesco.

Solo attraverso un serio progetto di sviluppo urbanistico che coinvolga anche la periferia si potrà garantire certezza di futuro ad una città ancora lacerata e ferita dalla catastrofe del terremoto del 1980. Solo così le si potrà davvero dare occasione di lasciarsi alle spalle un periodo buio della sua storia di cui, purtroppo, ancor oggi conserva retaggio.

 

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