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    03/07/2024

Energie rinnovabili, dal consorzio di micro-imprese il miglioramento delle condizioni di vita

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b_300_220_15593462_0___images_stories_Rubriche-LaLettera_pannelli.jpgAVELLINO – Ancora un intervento di Carmine Acocella sul tema dell’innovazione sostenibile ed i miglioramenti delle condizioni di vita dell’uomo nella società di oggi. Il tutto, secondo l’estensore del testo che vi proponiamo, nell’ottica di un’economia mediterranea e di un benessere diffuso, a vantaggio del popolo e non di un’élite.

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Negli ultimi due secoli la scienza e la tecnica, sia nel campo ingegneristico, che medico e fisico, hanno fatto numerose scoperte, anche scoperte fuori dall’ordinario, che forse una mente comune non avrebbe mai immaginato. L’ultima scoperta, di rilievo, in campo fisico, risale alla determinazione di una particella che avrebbe consentito di risalire alle origini dell’universo. Nel campo della energie rinnovabili, oltre a ciò, sono stati inventati nuovi materiali per aumentarne il rendimento quali, ad esempio il telloruro di cadmio, i pannelli solari a concentrazione, le palettature dei generatori eolici con un profilo aerodinamico di geometria diversa o che ne aumenta il rendimento. Insomma tutto evolve nella prospettiva che, nel giro di alcuni decenni tali invenzioni e modelli di utilità dovrebbero consentire di sostituire completamente o quasi completamente quelle forme di energia tradizionali, quali petrolio, coke, etc., con fotovoltaico, energie delle maree, solare termico, geotermico, eolico.

In particolare, si pone l’accento e la ricerca non solo sui grandi impianti connessi in rete, la tipologia, come si dice in inglese cosiddetta grid-connected , ma anche la tipologia degli impianti stand-alone, impianti isolati, che si trovano in isole o in posti impervi di montagna o luoghi isolati difficilmente raggiungibili da una rete elettrica di distribuzione. Volendo ipotizzare che con una progressiva riduzione dei ghiacci al polo Sud e sulle montagne e delle sorgenti d’acqua montane, in termini di quantità di acqua, in un futuro prossimo o remoto sia necessario o sempre più ipotizzabile che si debba ricorrere alla dissalazione dell’acqua del mare e ad opportune tecniche di addolcimento dell’acqua per soddisfare le esigenze idriche sia di irrigazione sia di acqua potabile di comunità isolate, ciò può divenire reale e  un giorno forse saremmo non costretti ma indotti a bere l’acqua del mare! Pertanto, la produzione di energia fatta in casa, come si suole dire, porterebbe non solo ad una scelta in economia, ma ad un scelta alquanto necessaria ed indispensabile.

Come già osservato in precedenti interventi, ciò rientra nel capitolo della innovazione tecnologica sostenibile. Noi vediamo che anche in comunità dei paesi del Nord la necessità sta spingendo a trovare delle soluzioni anche combinate del tipo eolico-fotovoltaico e termico per disporre di acqua o di energia in loco senza avere la necessità di addurre costose ed architettate reti elettriche di distribuzione.

Indubbiamente gli aspetti innovativi fin qui descritti ed i progressi della scienza in tutti i campi dello scibile umano stanno apportando giovamento, specie per quanto riguarda i Paesi in via di sviluppo, alle condizioni di vita dell’uomo, in particolare per quanto attiene le comunità che vivono più ai margini, sia economicamente, che socialmente. La ricerca scientifica e tutte le attività ad essa indotte o correlate non finiranno mai di progredire fin che vi sarà generazione di homo sapiens, che alle volte, più che per istinto umano che altro, è mossa dalle necessità oppure dalla curiosità non edonistica che è tesa a scoprire cose nuove per l’uomo ed a vantaggio dell’uomo.

Un criterio di innovazione nella produttività per favorire i consumatori può essere quello di produrre in scala, quindi abbassando i prezzi. Tanti micro-stabilimenti di capacità frazionata, che però mettendo insieme la quantità prodotta relativamente piccola dei singoli micro-stabilimenti,  si può ottenere una quantità relativamente elevata da questi grandi indotti composti dalle micro-imprese che formano il consorzio. Incentivando i consumi, si incentiva la produzione, ma si incentivano anche le industrie ed a produrre maggiore quantità di quel bene prodotto e quindi ciò rappresenta per le industrie, anche una maggiore possibilità di occupazione, creando così, nuove possibilità di impiego. In tal modo vi è la possibilità di rimettere in sesto la catena: produttore-capitale circolante-consumatore. Questo è forse uno degli aspetti caratterizzanti la stagnazione economica e monetaria del sistema economico che è in crisi.

La modalità produttiva del consorzio, come della cooperativa , in tal senso, potrebbe rappresentare la metodologia produttiva più appropriata per realizzare tali indotti di micro-impresa e per fare in modo che tali micro-indotti abbiano non solo un criterio di efficienza, ma anche di produttività, nell’impresa a misura d’uomo o almeno più a misura d’uomo, nell’ottica di un sviluppo socio-economico di un sistema liberal-democratico e riformatore di economia mediterranea.

Non vuol essere questa l’operazione della quadratura del cerchio, ma dopo il fallimento dei sistemi iper-liberistici da una parte e dell’assistenzialismo dall’altra, che ha provocato sterili e passivi capitoli di spesa, che molto probabilmente si propagheranno anche per i nostri i posteri, abituati noi in molti casi a vedere cadere sempre la manna dal cielo, forse la realtà del consorzio di micro-impresa, oggi ed in un prossimo futuro, è quella modalità che cerca di interpretare e contemperare esigenze di produttività e di competitività . In tal senso, anche se la parola potrebbe apparire troppo artificiosa, tale modalità potrebbe consistere anche nella capacità e nella volontà collegiale di legiferare e di apportare una legge anche severa di governance sulla speculazione finanziaria, a livello internazionale, da una parte e sui prezzi minimi dall’altra.

Parlare di una forma di democrazia dell’economia, forse oggi è troppo utopistico; ma pensare ad una limitazione della plutocrazia e della oligarchia forse sarebbe più realizzabile, al fine di poter dare spazio ai piccoli ed ai medi favorendo, ad esempio,  un sistema di economia mediterranea e nella logica della produzione di grandi quantità a prezzi che si abbassano per l’economia di scala, per consentire una forma di economia distributiva. Ciò affinché tutti possano comprare una cartella di scuola ai propri figli, una matita, una penna, delle stoviglie, dei bicchieri, delle posate e dei vestiti, dei viveri alimentari a prezzi come si dice popolari e, dunque, non proibitivi o astronomici.

 

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