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    03/07/2024

L'occhio sulla città/Una particolare sorpresa in viale Italia

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b_300_220_15593462_0___images_stories_Rubriche-LaLettera_plat_vialitalia.jpgAVELLINO – Dopo una settimana in cui ha voluto concedersi una pausa di riflessione torna l'occhio sulla città e con particolare sorpresa non ha potuto fare a meno di notare come, ad esempio, in viale Italia, tronchi residui di platani abbattuti perché ritenuti in sofferenza siano tornati a germogliare robusti e rigogliosi. Ora alla luce di tutto questo, da profani e di certo non competenti, non possiamo non chiederci: prima di procedere alla drastica scelta del taglio non si potevano ipotizzare soluzioni alternative a tutela di un bene, patrimonio dell’intera città? Gradiremmo risposta da ogni organo od autorità  responsabile e competente.

Così, come per restare in tema, in un momento in cui la politica cittadina appare impegnata a districarsi tra piccole cose e grandi polemiche, un esempio di fattiva concretezza d'azione pare  giungere dal nuovo pastore della città: monsignor Aiello, infatti, sembra voler adottare, dotandola di un moderno impianto di irrigazione automatica, l'aiuola dell’anfiteatro di Piazza Libertà, proprio di fronte al palazzo vescovile.

Ci consentiamo, allora, un’altra  amara riflessione: ci è voluto un nuovo vescovo,  non del luogo ma a quanto pare con un acuto “pollice verde” ed amante della natura, per impartire a tutti una lezione di civiltà, senso civico ed integrazione? Anche in questo caso, un invito ad adeguata e riflessiva introspezione per i nostri amministratori.

Rimanendo alla piazza, nei pressi di Palazzo Sarchiola continua imperterrito a fare bella mostra di sé un rettangolo ancora inspiegabilmente ben “imbracato”: ora, pur non essendo in alcun modo  interessati né alla funzione di quel rettangolo né al motivo del permanere della sua imbracatura, chiediamo venga al più presto assicurata una soluzione che possa porre fine ad una percezione di precarietà diffusa che comunque continua ad essere palpabile nella zona.

A fare da contrappunto alla cura per ciò che dovremo sempre sentire nostro, da noi più volte invocata, sollecitata ed auspicata, c'è, in questa calda estate, una incontrollata e crudele devastazione del patrimonio boschivo cui ormai ci troviamo ad essere purtroppo inermi spettatori quasi quotidianamente, a causa degli incendi: l'ambiente, la montagna è parte del creato, perciò è obbligo di ognuno averne cura e tutela.

Se poi, come sembra ormai certo, artefice di cotanta barbarie è l’agire della mano dell'uomo, allora si dovranno pretendere per costoro soluzioni definitive,  non certo drastiche come in Giappone, che pare preveda per i colpevoli di tale reato, addirittura la pena di morte: com’è ovvio, ciò sarebbe contrario al fondamento giuridico di un qualsiasi Stato democratico ma farsi carico di un impegno costante nella garanzia di infliggere pene esemplari ai rei accertati ci pare obbligo morale ed istituzionale del legislatore quanto di ogni organo inquirente.

Nella certezza che ad ognuna delle nostre osservazioni, segnalazioni e considerazioni si saprà e si  potrà fornire celere quanto adeguata risposta da parte di chi di dovere, attendiamo con la fiducia e l'ottimismo che ci contraddistingue.

 

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