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    03/07/2024

L’occhio sulla città/Avellino tra storia, inclusione e partecipazione

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La chiesa del RosarioAVELLINO – In una città in cui tutto sembra sopire, dove c’è tanto da agognare ma nulla da acquisire, dove a letto si va  per sognare perché il proposito del mattino è duro da realizzare, quando non riesci a godere della libertà perché ti rendi conto del peso che porta con sé, dove non riesci a prenderti cura del tempo e lasci scorrere inerti i minuti, quando ti senti in animo di intonare una trenodia, allora ti rendi conto che hai bisogno di partecipare a tutto ciò che possa coinvolgerti ed interessare.

La nostra città ha radici nobili e profonde ma che non trovano corrispettivo in opere tramandateci nel tempo. Solo poche eccezioni: la piazza col suo castello longobardo ad oggi ancora ruderi inaccessibili,  il carcere borbonico restituito al suo monumentale splendore  grazie all’impegno della Sovrintendenza, Palazzo Caracciolo sede della Provincia, alcuni altri palazzi storici risparmiati dalla guerra e dal terremoto o ricostruiti con maestria, qualche vestigia di rudere abbandonato (la storica facciata della Dogana).

Poco o nulla parla di noi ed è per questo che noi sentiamo l’obbligo  di non restare in silenzio ed ogni occasione ci è gradita per darne testimonianza. Pensiamo, ad esempio, all’interessante mostra fotografico- documentale In cammino dal 1942 per celebrare i 75 anni di vita della chiesa del Santissimo Rosario, in occasione del recente restauro della facciata: allestita nel salone parrocchiale e visitabile per l’intero anno in corso, la mostra è accompagnata da numerosi cicli di incontro-dibattito, ognuno dei quali sarà arricchito da ricordi di testimoni che hanno vissuto e vivono le evoluzioni della storica chiesa.

In quest’ottica, non possiamo che plaudire anche a incontri-amo.Ci, un ciclo di undici incontri  nella formula del seminario, organizzati dall’assessorato alle Politiche sociali di Palazzo di Città, in collaborazione con il Forum dei giovani del Comune di Avellino presso il centro sociale Samantha Della Porta che spaziano dalla disabilità (di cui si è discusso lo scorso 16 marzo e a cui ha partecipato in veste di relatore anche chi scrive), all’arte, alla salute, allo sport, alla religione, all’economia.  Queste occasioni di confronto tra amministratori e cittadini, se reiterate nel tempo ed adeguatamente partecipate,  potranno  contribuire ad essere da sprone e stimolo verso la costruzione di quell’idea di città aperta ed  inclusiva, da sempre auspicata.

Da questa rubrica, come da chi scrive, si vedrà  sempre garantita  fattiva collaborazione in tal senso  nei modi e  nelle forme che si riterranno opportuni: perché non si perda l’interesse al cospetto della bontà e della novità positiva, perché oltre la bellezza, a superare l’indifferenza della routine, c’è sempre la meraviglia delle emozioni.

Solo qualche esempio che possa in un non lontano futuro moltiplicarsi perché non si continui a pensare e percepire la nostra, sempre e soltanto come una città agonizzante. Nell’augurare una serena Santa Pasqua a tutti i suoi lettori, l’occhio sulla città dà loro appuntamento a sabato sette aprile.

 

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