AVELLINO – L’eleganza e la bellezza sono la felice armonia di parti che mai emergono singolarmente ma solo per il conseguimento di un insieme e non appartengono soltanto ad una donna bella che incede con classe e disinvoltura né ad un uomo elegante di cui non noti il vestito ma anche e soprattutto a ciò che ci circonda rendendo l’habitat più fruibile e confortevole.
In questa ottica, l’invito a porre particolare attenzione ad argomenti apparentemente futili è giustificato dal piacere che anche un’aiuola ben curata può dare, soprattutto poi, se inserita in un contesto di prestigio. Se quindi insistiamo ancora una volta sull’ipotesi di necessità a risolvere l’annoso problema dei marciapiedi cittadini è perché una loro sistemazione non farebbe altro che dare più spazio alla città stessa e rendere confortevolmente vivibili zone da tempo abbandonate. Un esempio per tutti il restyling eseguito in via Due Principati, via Cascino e Corso Europa: marciapiedi ben struttati che rendono piacevole la passeggiata e lo sguardo ai negozi, senza ostacoli o limitazioni di sorta per nessuno.
Viene spontaneo allora ricordare solo alcune delle tante strade che meriterebbero maggiore attenzione. È il caso di via Verdi per cui all’abbattimento dei secolari platani non è seguito alcun progetto di riqualificazione del marciapiede che rimane sbilenco e dissestato con aiuole utili soltanto ai bisogni di cani con padroni poco attenti o addirittura compiacenti. Eppure rimane a cornice del complesso museale del carcere borbonico, unico vero vanto storico della nostra città.
Insistiamo ancora sui marciapiedi di via Colombo che sono diventati ormai la vergogna della città, dove l’ordinaria manutenzione sarebbe solo uno spreco ed il percorrerli un rischio all’incolumità personale, attraversarli solo privilegio di normodotati, il cambiare percorso desiderio dominante non riservando sguardi o interessi a nessun esercizio commerciale che pure lo meriterebbe.
Solo qualche esempio a cui potrebbero aggiungersi tanti altri, ma tralasciamo il lungo elenco perché è sulla riflessione di quanto considerato che è rivolta la nostra attenzione che vorremmo trasferire agli interessati.
