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    03/07/2024

L’occhio sulla città/Avellino riacquista la sua memoria

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Villa AmendolaAVELLINO – La cultura non deve esaurirsi nell’essere patrimonio di chi la possiede ma bisogna adoperarsi perché divenga per altri piacere e volontà ad acquisirne.

Se questa settimana il nostro occhio torna a guardare alla necessità di tener vivo il culto della cultura in città non è soltanto per aver appreso del ritrovamento di buona parte dell’archivio storico comunale di Avellino all’interno del Mercatone ma anche per la felice scelta della sua possibile prossima destinazione, nell’ottica di un rinnovato interesse per l’utilizzo e la valorizzazione di edifici a vocazione culturale del capoluogo. La circostanza ci richiama alla mente il grande giornalista Indro Montanelli: “una città, un paese che ignora il suo ieri non potrà avere un domani”.

Come si ricorderà il tema fu già al centro di un nostro sguardo pre-elettorale il 2 giugno scorso. Nell’occasione avemmo a rimarcare come l’archivio, allora sconosciuto ai più, conservasse atti, delibere e documenti che trasudano storia: memoria storica il cui  semplice contatto può raccontarci lo scorrere di un tempo  spesso non vissuto ma solo ascoltato.

Quei faldoni hanno vissuto dispersi, impolverati, umidi e dimenticati da un’incuria ed un immobilismo quasi rassegnato e solo grazie all’instancabile passione e dedizione dello storico avellinese Andrea Massaro, salvati da sicuro depauperamento, oggi possono reclamare a buon diritto il loro bisogno di essere risvegliati e respirare nuovamente in una cornice consona al loro valore ed alla loro mole: stiamo parlando della splendida Villa Amendola, già sede del museo civico, scelta che anche per questo racchiude un alto valore simbolico.

Ora l’obiettivo è procedere ad un meticoloso ed accurato recupero degli atti, delle delibere e dei documenti in maniera da poterli classificare a beni di interesse culturale, come disciplinato dalla sovrintendenza archivistica regionale, così da offrirli alla piena fruizione ed alla disponibilità della cittadinanza.

Un importante stimolo d’attenzione e sollecitazione, dunque, sufficiente a giustificare e a  corroborare  la nostra convinzione che promuovere la cultura senza mai sentirsene paghi sarà sempre garanzia di progresso e vivere civile: perché in fondo è la cultura che fa amare la vita laddove l’ignoranza la offende e la distrugge.

Inoltre, a noi piace credere in un tangibile riscontro del nostro lavoro settimanale oltre che nel numero sempre crescente di lettori, anche nell’eventuale ricezione di proposte e segnalazioni, stimolo e sprone a migliorare e migliorarci, per proseguire nei nostri sguardi alla città con immutato scrupolo, dedizione e passione.

 

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