AVELLINO – Se la scorsa settimana abbiamo raccontato di un fosco quadro per la nostra città, analizzando l’indice del tempo libero del Sole 24 Ore, in questa occasione vogliamo tornare a guardare in positivo permettendoci di cambiare il nostro punto d’osservazione non tenendolo direttamente sul capoluogo ma spostandolo dapprima verso Salerno ed il suo ateneo. È ormai inarrestabile la spinta propulsiva dell’università degli studi di Salerno che, ancora una volta, è nell’élite accademica mondiale: a confermarlo anche la classifica “The TImes Higher Education World University rankings 2019”, il più importante rapporto internazionale che valuta le prestazioni delle università mondiali.
“The Times” rileva le performance di migliaia di università mondiali, considerando innanzitutto e fondamentalmente gli indicatori concernenti: la didattica, la ricerca, il trasferimento delle conoscenze e prospettive internazionali. L’ateneo salernitano è nella top 400 degli atenei mondiali (posizione di classifica 351-400). In particolare, tra le italiane presenti nel ranking, Unisa si colloca al dodicesimo posto sui quarantatré atenei nazionali presenti e si conferma tra i leader del Centro Sud, appena dopo l’università Federico II di Napoli (undicesima in ambito nazionale e al 345esimo posto al mondo).
Ma non è tutto. Unisa è seconda in Italia per “influenza nella ricerca”: a riportarlo, l’indicatore “citations” che esamina il ruolo delle università nella diffusione delle nuove conoscenze, che viene studiato calcolando il numero di volte in cui lavori di ricerca, pubblicati da un ateneo, vengono citatati da studiosi a livello mondiale. A precedere Unisa, e dunque prima in Italia, è l’università tematica San Raffaele di Milano. Ancora, ottimi risultati per Unisa anche nel ranking università più “giovani al mondo”. Ovvero quelle con meno di cinquant’anni (69esimo posto al mondo, quarta tra le italiane e prima del Centro Sud).
Il complesso di quanto appena espresso, è giusto sottolinearlo, si basa su dati certificati nel 2018. Non può essere eluso neppure il riconoscimento del Miur per Unisa relativo “all’attenzione agli studenti” oltre che ancora alla didattica, ricerca e internazionalizzazione. Attivismo e dinamismo sono due termini che trovano perfetta collimazione nell’istituzione universitaria salernitana: il campus di Fisciano, infatti, ottiene il sesto posto a livello nazionale tra i “grandi atenei statali”, cioè quelli che contano fino a 40.000 iscritti. La graduatoria sui grandi atenei d’Italia è elaborata del Censis e, nello specifico, fa riferimento all’anno 2019/2020. Ottimi risultati per l’ateneo salernitano anche nello “European Teaching rankings 2019, il rapporto internazionale, che valuta la qualità dell’inserimento: ebbene, l’ateneo salernitano si posiziona nel gruppo delle top 200 europee.
Ora, tenuto conto della considerevole presenza di studenti e di docenti irpini in Unisa ed alla luce di tutto quanto appena affermato, ci sia consentito l’emergere sempre vivo ed immutato dell’orgoglio d’appartenenza ad un’istituzione universitaria la cui qualità ed il cui prestigio nazionale, internazionale ed anche appunto mondiale sono ampiamente e tangibilmente riconosciuti quanto apprezzati. Ad maiora semper!
In attesa che, a breve, veda la luce il collegamento su ferro, tra il capoluogo e il campus di Fisciano che consenta agli studenti avellinesi di salire in treno in stazione a Borgo Ferrovia e giungere direttamente a destinazione, i cui lavori sembrano procedere a ritmo serrato, garantiamo occhio vigile ed attento sul tema, pronti a registrare quanto presto accadrà, sempre accompagnati dal nostro fare giornalismo incisivo ma gentile, ormai, pare, tanto gradito e “caro” ai nostri lettori.
