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    22/07/2024

L’occhio sulla città/Il paradosso del vantaggio di un inciampo

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Mario Draghi (fonte: quirinale.it)AVELLINO – Questa settimana il nostro sguardo si concede una divagazione dall’osservazione diretta della città e guarda in ambito nazionale per raccontarvi il paradosso del vantaggio di un inciampo.

Dobbiamo confessare un certo imbarazzo nel ricercare le motivazioni di una crisi politica apparsa da subito senza alcun plausibile fondamento e, aspetto ancor più grave, che ha provocato profondo sgomento nel Paese. Il governo uscente non ha certo demeritato nelle misure fin qui adottate per gestire la pandemia ma non abbiamo alcun riscontro possibile sulla gestione del problema più difficile da risolvere: la rinascita globale del nostro Paese.

Abbiamo vissuto un tempo in cui ci è parso si iniziassero a trovare contromisure di sollievo per una pandemia che però sembra restituirci la sensazione che il peggio debba ancora venire imponendo la necessità di scelte mirate, all’altezza della situazione.

Tra le forze in campo, c’è stato chi più convintamente e chi in maniera più sfumata  avrebbe voluto risolvere la crisi rimanendo in ambito strettamente politico, ma che le contingenze hanno consigliato di evitare. È comunque importante sottolineare come la stessa politica era già stata chiamata ad assolvere alla sua più alta  funzione operando scelte per il bene comune, ma evidentemente non è bastato.

Ecco che l’inciampo del percorso della legislatura potrebbe giovarsi di un improvviso quanto inaspettato vantaggio: ancora la saggezza e la lungimiranza del presidente Sergio Mattarella. La scelta di una personalità di riconosciuto spessore mondiale, la scelta verso chi è riuscito a fronteggiare e risolvere emergenze internazionali non può che restituirci alte garanzie e certezze.

Le priorità ereditate e i temi per la rinascita del paese sono molteplici: dalla scuola, per cui emerge la volontà all’assunzione di nuovi docenti e ad una rimodulazione del calendario scolastico volta ad un graduale e ponderato ritorno alla didattica in presenza; al lavoro, ostacolato da innumerevoli e ineludibili disposizioni; alla sanità per un organico piano vaccinale che, speriamo presto, consenta una nuova normalità; all’economia per la quale non si può che riconoscere al nuovo presidente del Consiglio una capacità di gestione che va ben al di là di un supponibile paragone, garantendoci il miglior utilizzo dei fondi europei destinati al nostro Paese, consci che non possiamo e non dobbiamo in alcun modo fallire ma che  potremmo essere questa volta addirittura il Paese da seguire ed imitare.

A corroborare tutto quanto appena affermato è anche la volontà da parte di un’ampia e trasversale maggioranza parlamentare a voler accompagnare la nascita e l’impegno di questa nuova esperienza di governo.

Eppure, sembrerebbero tanti i paletti da schivare per il nascente esecutivo. Ma se l’euristica della disponibilità per valutare un argomento, un concetto, una decisione si basa semplicisticamente su una “scorciatoia mentale” che si affida ad esempi immediati, a notizie suggestive che ritornano alla mente capaci di orientare erroneamente e/o acriticamente a nuove opinioni, perché non condannare coloro che di queste “scorciatoie” ne approfittano facendone un sistema politico-culturale da algoritmo persuasivo? Purtroppo questo sistema, così abilmente manipolato, è in grado di indirizzare pensieri di massa divenendo forza persuasiva per ricordare, ad esempio, che “votare è l’unico  esercizio o documento di democrazia” anche laddove  la democrazia è chiamata, a volte, a valutare soluzioni di ben altro spessore e difficoltà. Staremo a vedere.

Sin d’ora  sentiamo di augurare buon lavoro al nuovo presidente del Consiglio certi che saprà assumere ogni decisione volta a garantire un sicuro approdo ad una nave che rischiava di ritrovarsi in balia delle onde.

Ci sia consentita una particolare nota a margine: il fatto che una personalità di tanto spicco, il professor Mario Draghi, abbia origini irpine (Monteverde) per parte di madre non può che suscitare in noi una punta d’orgoglio. In bocca al lupo presidente Draghi.

 

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