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    03/07/2024

L’occhio sulla città/Calcio Avellino: errata corrige

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Piero BragliaAVELLINO – La cocente sconfitta della scorsa domenica contro il Monterosi (neopromossa e dunque neofita del calcio professionistico) ci ha consegnato un Avellino che, al di là delle occasioni che pure ha avuto per raddrizzare  un match che, peraltro,  ha giocato in superiorità numerica per circa un tempo e mezzo, ha deluso per l’approssimazione, la scarsa  convinzione  e determinazione messe in campo, oltre per le numerose disattenzioni difensive. Ecco che, proprio mentre tutto sembrava andare verso un cambio alla guida tecnica della squadra, la società del presidente D’Agostino serve il coup de téâtre e a sorpresa riconferma mister Braglia, a quanto si apprende, per la ferma volontà di tutto il gruppo squadra.

Dai commenti degli sportivi, nonché di alcuni colleghi  giornalisti, oltre che lo stupore per l’inattesa decisione della proprietà, emergono contrastanti opinioni sul difficile momento della squadra culminato con la figuraccia rimediata domenica: a chi sostiene che l’unica causa della débacle della squadra è da attribuire proprio a mister Braglia, reo di aver ormai perso il polso dello spogliatoio e dunque di non riuscire più a motivare il gruppo e a dargli una vera e definita identità di gioco, si oppone chi individua anche limiti, fragilità tecnico-fisiche e la mancanza di un regista esperto a centrocampo e di un bomber di razza da affiancare a Maniero nella rosa attuale.

Obiezioni, quelle sulla  mancanza di un regista esperto a centrocampo e di un altro bomber di razza, che sentiamo di non condannare o addirittura di poter condividere. Per non parlare di coloro che invocano una  “rivoluzione “, con dimissioni in blocco di ds e allenatore, oltre all’arrivo di un “novo direttore generale navigato”. O ancora, la minoranza, fortunatamente, che, con un refrain anche un po’ stucchevole, continua ad affermare: “c’è bisogno di un repulisti generale perché l’Avellino è  nostra  e di nessun altro”.

È utile ricordare a proposito, come quest’ultima frase potrà sostanziarsi solo se le si assegna il senso ed il carattere  identitario e rappresentativo della città, non certo di possesso. Ora, fatta salva  la  volontà, che rispettiamo, di proseguire con l’attuale  progetto tecnico,  riteniamo  di  poter affermare, seguendo da vicino molte se non tutte le partite dell’Avellino, come la  rosa biancoverde sia composta da un giusto mix tra calciatori d’esperienza e giovani atleti di ottimo livello e dal gran potenziale in prospettiva.

Si va avanti senza scossoni, dunque, con una decisione sulla cui bontà ed efficacia dirà il campo, a partire dalla delicatissima partita  casalinga di questo pomeriggio contro la Virtus Francavilla. Starà ora al  pragmatismo, al carisma e all’esperienza di mister Braglia girare la chiavi giuste per  guidare alla riscossa un gruppo di calciatori che, d’ora in avanti, avrà una responsabilità ancora maggiore: dimostrare tutto il suo valore esprimendosi e giocando come sa, senza più alibi: non c’è più tempo,  bisogna  immediatamente invertire la tendenza.

Per far questo, però, occorre mantenere compattezza d’ambiente: stampa e tifosi, ognuno nel rispetto dei ruoli, conservino quell’armonia ed unità necessarie per quelle vittorie propedeutiche al raggiungimento dell’obiettivo stagionale: la promozione in serie B. Buon lavoro e forza lupi sempre!

 

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