www.giornalelirpinia.it

    03/07/2024

L’occhio sulla città/Avellino e la tela di Penelope dell’incompiuto

E-mail Stampa PDF

b_300_220_15593462_0___images_stories_Rubriche-LaLettera_metro_leg.jpgAVELLINO – Questa settimana il nostro occhio torna a guardare direttamente alla città e se qualche tempo fa, pensando alle tante incompiute del capoluogo, ci veniva in mante “il mese di poi l’anno di mai”, oggi tutto ci sembra più simile ad una tela di Penelope perché quando pare tutto sia pronto per la fine ecco che c’è sempre uno step che manca e che, dunque, porta a dover “disfare” tutto.

Ricordate il tunnel, soli 730 metri di sottopasso di cui 480 interrati e 250 esterni da Piazza Garibaldi a via San Leonardo che dovrebbe agevolare la fluidità del traffico veicolare del capoluogo? Non che nutrissimo particolari ansie per la sua realizzazione, viste anche le perplessità che permangono verso la reale efficacia di un tale progetto, ma sicuramente “meglio attivo che coperto”. Peccato però che ad oggi manca la certezza sulla data di consegna dell’opera alla città.

Come la tela di Penelope i Proci il tunnel ha tenuto in scacco gli avellinesi per più di vent’anni. Doveva essere completato e consegnato nell’estate 2019, poi il tutto è slittato ad inizio 220, poi ancora a Natale dello stesso anno ed oggi si arriva ad un generico “entro il 2022, parola di Gianluca Festa”.

A quanto si apprende, mancherebbero solo alcuni “dettagli” che, peraltro, non sarebbero più neanche in capo alla D’Agostino Costruzioni, ditta appaltatrice dei lavori che anzi avrebbe anche già consegnato a Palazzo di Città una meticolosa “relazione di fine lavori” per tutto quanto di sua competenza. Nello specifico si tratterebbe  dell’installazione di sensori per l’apertura delle porte di sicurezza in galleria, la realizzazione di una sonda che determini il livello dell’acqua a scongiurare l’allagamento del sottopasso, la realizzazione di un impianto semaforico, la segnaletica orizzontale e verticale e poco altro. Staremo  a vedere.

Siamo convinti che se anche il tunnel potesse parlare continuerebbe ad esprimere tutto il suo disappunto e chiederebbe ragione di tanta acredine nei suoi confronti; noi,per parte nostra, potremmo provare a fornirgli una credibile risposta pensando ancora e sempre a disattenzioni da parte dei tecnici. Come si ricorderà, infatti, in nostri precedenti sguardi sull’argomento avemmo già a segnalare come l’incrociarsi di due automobili e ancor più di due mezzi pesanti, camion, autobus o pullman in alcuni tratti sarebbe quanto mai indaginoso oltre ad uno scorrimento veicolare  possibile solo ad una velocità non superiore ai 30 km/h vanificando così il suo principale obiettivo che rimane la fluidità del traffico veicolare cittadino.

Ora, nell’ipotesi che si possa porre il giusto rimedio ad un problema che comunque si presenta di non facile soluzione, confidiamo nelle capacità dei comparti di competenza.

*  *  *

Analoghe considerazioni ci sono stimolate dalla questione della metropolitana leggera: era il 2016 si procedeva ai primi collaudi e perfino alle delicate prove di elettrificazione del  tratto che va dalla stazione ferroviaria cittadina all’incrocio tra via Circumvallazione e via Francesco Tedesco fino a Campetto Santa Rita ma da allora in poi più nulla, delle nuove vetture nemmeno l’ombra.

Nel 2018, poi, ci fu un altro tentativo di ripartenza per il cantiere seguito a stretto giro da un ennesimo blocco dello stesso. Oggi apprendiamo che Palazzo di Città con le varie amministrazioni che si sono succedute ha dovuto sborsare una cifra complessiva di circa quattrocentomila euro (circa centomila euro è la cifra che ha sborsato finora l’amministrazione Festa) per un’opera mai davvero entrata a regime e per manutenere mezzi ormai oggettivamente vecchi, inattivi e dotati di una tecnologia nei fatti obsoleta.

Non sarà di certo sfuggito a voi lettori come in diversi nostri sguardi sull’argomento abbiamo invitato ad attenta riflessione sulla reale convenienza a perseverare nella scelta di un tale progetto di mobilità per la città. Le  perplessità in noi restano immutate ma tant’è. Staremo a vedere.

Alla galassia dell’incompiuto non può mancare il Centro per l’autismo di Valle: completato e inspiegabilmente abbandonato, si appresterebbe a diventare, con un parziale cambio di destinazione d’uso, per circa quattrocento mila euro, un  moderno e funzionale centro semi-residenziale, con laboratori e attività specifiche per i giovani pazienti ospitati.

Fonti di Palazzo di Città annunciano l’apertura definitiva della struttura in tempi rapidi, salvo poi fare spallucce  alle sollecitazioni della  stampa  proprio sulla quantificazione dei tempi di consegna.

Non possiamo non accennare, infine, in tema di incompiuto, alla questione Dogana: il Comune capoluogo non demorde e continua a sfidare l’Anac, ritenendo valide, nonostante le diverse diffide pervenute, le procedure di affidamento del progetto di restauro conservativo della facciata a Massimiliano Fuxas che, peraltro, a più riprese ha fatto sapere di voler preferire la rinuncia all’incarico.

Il rischio di un’immotivata quanto strumentale testardaggine da parte del sindaco Festa potrà essere quello di perdere definitivamente i fondi europei destinati al progetto. Ci chiediamo allora: non sarebbe meglio desistere ed indire quanto prima un concorso di idee aperto anche ad architetti ed ingegneri irpini? Sarebbe un bel modo per riguadagnare credibilità. Anche in questo caso invitiamo ad attenta riflessione.

Nella consapevolezza che non ci si guarda mai indietro e che bisogna vivere sempre appieno il presente, in un’epoca in cui l’abitudine abbassa lo sguardo, attendiamo il sindaco alla prova della concretezza, alla prova dei fatti: perché, in fondo, “l’inconveniente delle persone è la pigrizia nel cercare soluzioni e vie d’uscita” e, “solo di chi sa crescere si misura la grandezza”.

 

Aggiungi commento

Codice di sicurezza
Aggiorna

DG3 Dolciaria

Geoconsult

Condividi


www.puhua.net www.darongshu.cn www.fullwa.com www.poptunnel.com