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    03/07/2024

L’occhio sulla città/Tre sorsi tra attivismo e futuro

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AVELLINO – È ormai sotto gli occhi di tutti come le nostre eccellenze, peraltro tutte formatesi nei nostri atenei, sembrano avere sempre meno opportunità per affermare le proprie competenze e più che preferire sono costrette a ricercare altrove quelle occasioni che permettano loro di dimostrare quanto del progresso potrebbero essere artefici. La nostra città e la nostra regione conoscono purtroppo questa drammatica realtà. Ma se questo è il bicchiere mezzo vuoto proviamo ad assaggiare il mezzo pieno per renderci conto di quali sapori si compone.

Ebbene, riprendendo il nostro ciclo di degustazioni ci accorgiamo che i tre sorsi in esame hanno  tutti uno spiccato sentore di attivismo e futuro.

Il primo ci fa pensare all’università del vino, una realtà ormai consolidata e che fa registrare il boom di iscrizioni al prossimo anno accademico, con studenti  provenienti anche da fuori regione. Come si ricorderà avemmo già a plaudire all’istituzione del corso di laurea in viticoltura ed enologia, al fatto che l’istituto Francesco De Sanctis si preparasse ad ampliare la sua offerta formativa con una nuova ala nel  prestigioso e rinnovato Palazzo di viale Italia (zona Ovest della città ) e che proprio grazie alla nuova sede dell’ateneo (distaccamento della facoltà e del dipartimento di Agraria dell’Università Federico II di Napoli) e alla grande tradizione irpina si voglia candidare la nostra città, la Campania e appunto l’Irpinia, a rappresentare in un futuro non troppo lontano il primo polo d’avanguardia in ambito nazionale e addirittura internazionale per la produzione, lo studio e la ricerca nel settore vitivinicolo.

Doveva essere consegnato alla totale fruizione dell’istituto e della città entro il 2020: siamo quasi nel 2022 e il cantiere del nuovo edificio è inspiegabilmente nuovamente fermo dopo  un precedente blocco dovuto alla pandemia. Ci chiediamo allora perché? Chi o cosa impedisce la naturale conclusione dei lavori? Preferiamo non avventurarci nelle motivazioni o cause di quanto sta accadendo, rischierebbe di essere una ricerca frettolosa ed avventata ma, dal momento che ci pare di ricordare che la responsabilità del cantiere è in capo all’ente Provincia e data la riconosciuta propensione all’attivismo dei vertici di Palazzo Caracciolo, siamo certi che presto la nuova ala dell’istituto De Sanctis vedrà la luce.

Noi, per parte nostra, non possiamo, come da prassi ormai consolidata, che assicurare occhio vigile ed attento sulla questione. Ci fa piacere ancora segnalare che il progetto del nuovo complesso prevede, oltre ad aule e laboratori all’avanguardia, anche l’istituzione, al suo interno, di un’enoteca regionale. Le premesse sembrano esserci tutte: prosit, dunque ma diamoci da fare.

Per una strana coincidenza, sul “cartello stradale” che dà il benvenuto in città, si legge “Benvenuti ad Avellino città del vino”,  proprio di fronte al nascente palazzo.

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Proseguendo la degustazione assaporiamo ancora grande attivismo pensando a “Note per l’anima- musica e parole”: l’iniziativa, giunta alla seconda edizione, partita lo scorso giovedì ed organizzata dalla Diocesi cittadina in sinergia con il conservatorio Cimarosa. “Una lanterna per Natale” è stato il filo conduttore di intense riflessioni proposte dal vescovo, monsignor Arturo Aiello, “sul mistero dell’incarnazione che aiuti tutti a fare Natale con Gesù”: pensieri e parole per un percorso di contemplazione.

L’incontro, tenutosi presso l’auditorium del conservatorio, è stato uno straordinario intreccio tra musica e parole. Ad interagire con le riflessioni del vescovo, infatti, fiati e pianoforte diretti dal maestro Salvatore Ralla.

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Non dissimile il terzo sorso in cui assaporiamo ricordi e futuro: lo scorso sabato, presso l’auditorium della scuola secondaria di primo grado di San Tommaso, si è tenuta un’emozionante manifestazione in ricordo del compianto preside Ciro Capossela a venticinque anni dalla scomparsa. L’evento dal titolo “Semplicementesuono” ha fatto da cornice  all’istituzione di una borsa di studio destinata a tutti gli alunni e le alunne delle scuole secondarie di primo grado ad indirizzo musicale di Avellino e provincia voluta dai familiari e dedicata al congiunto. Alla borsa si accederà per concorso: le modalità d’accesso saranno prossimamente rese note ed illustrate. Il preside Capossela, infatti, fu il primo nel 1989 ad Avellino e provincia ad istituire e diffondere corsi di sperimentazione ad indirizzo musicale nella scuola media. La serata  a cui, oltre a chi scrive, ha assistito un pubblico numeroso, composto ed empatico, è stata moderata con garbo e delicata leggerezza da Claudia La Vecchia, nipote del preside.

Ai saluti istituzionali del dirigente scolastico Carmela Satalino e a quelli della coordinatrice delle classi ad indirizzo musicale della scuola media di San Tommaso, la professoressa Cristina Iandiorio, ha fatto seguito una serie di testimonianze ed aneddoti da parte di amici colleghi ed alunni del preside Capossela. Significativa anche la proiezione di un video che ci ha “raccontato” Ciro Capossela.

Chi scrive non lo ha conosciuto ma attraverso quanto ascoltato, vissuto ed osservato nella serata di sabato, sicuramente può dire di averlo fatto: ho conosciuto un uomo buono, lungimirante e determinato, “un uomo dal passo più veloce dei tempi”, “un uomo atomico,  che travolgeva ogni ostacolo anzi lo sfondava”.

Alla sua passione civica si deve, ad esempio, il monumento con cui la nostra città ricorda i caduti del sisma del 1980. Ancora, fu il primo a pensare all’istituzione di un giornale scolastico, a lui si deve il dono, attraverso una raccolta fondi, della prima camera sterile all’ospedale Moscati.

“Ciro, un uomo dalla vita non chiusa all’avventura  ed al cimento del vivere, desiderosa di impegni più che di successi, mai paga o delusa, capace di accogliere e superare insoddisfazioni ed amarezze come semplici episodi che non variano il viaggio quotidiano verso fini e mete sempre rinnovate e tenacemente perseguiti” (dall’amico professor Giuseppe d’Errico, anch’egli docente e preside ed anch’egli scomparso l’11 marzo 2014).

Insomma una persona rara a cui, comunque sento di voler dire grazie. La sua intraprendenza nell’ambito dalla formazione, la sua humanitas sembrano necessitare di un seguito, di una prosecuzione e l’iniziativa della borsa di studio ne è prova tangibile. Il clou della serata è stato il concerto del “ trio De Feo”, composto da Davide al clarinetto, Alessandro al violoncello e Gabriele al pianoforte, omaggio al loro nonno.

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b_300_220_15593462_0___images_stories_Rubriche-LaLettera_poloenolog.jpgQuando  non c’è il Comune, impegnato nei soliti “proclami rivoluzionari”, a nascondere risultati amministrativi oggettivamente scarsi, ci sono il solito attivismo concreto del nostro vescovo, l’ente Provincia o l’iniziativa privata di una famiglia con lo sguardo rivolto al futuro, al futuro delle giovani generazioni che, speriamo ,resteranno.

Chi scrive, non certo esperto “sommelier”, è riuscito a percepire soltanto i sapori più netti ed evidenti, ma se questo “mezzo pieno”, così giovane  e già tanto gustoso verrà conservato in barrique potrà affinarsi ancor di più sprigionando nuovi ed inaspettati sapori. Alla prossima degustazione.

A margine un sincero ed affettuoso augurio a tutti voi lettori per un sereno Natale ed un felice anno nuovo. L’occhio sulla città si concederà un breve periodo di meritato riposo. A risentirci sabato 15 gennaio.

 

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