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    03/07/2024

L’occhio sulla città/Nuova vita per l’ex ospedale Moscati?

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b_300_220_15593462_0___images_stories_Rubriche-LaLettera_moscati_vial_it.jpgAVELLINO – Questa settimana il nostro sguardo è in positivo e mentre la città langue e la paralisi amministrativa sembra proseguire quasi incontrollata, plaudiamo alla recente intesa tra l’Asl, i vertici della Città ospedaliera e, come doveroso, Palazzo di città per restituire finalmente, e speriamo definitivamente, dignità e futuro all’ex ospedale Moscati di viale Italia.

Il progetto, già valutato con favore dai vertici regionali e dal presidente De Luca, dovrebbe far diventare  l’ex Moscati, il secondo “Ospedale di comunità”  d’Irpinia, dopo quello già presente ed attivo a Bisaccia. I fondi che finanzieranno tale trasformazione saranno quelli erogati dal Pnrr per un impegno di spesa di circa due milioni di euro.

Un inaspettato spiraglio di dinamismo questo, che, oltre a veder preservata e salvaguardata la vocazione di presidio sanitario per la struttura, garantirà una più immediata fruizione dei servizi da parte dei cittadini utenti, senza dimenticare il ritorno ad una valorizzazione di una zona della città da  tempo in sofferenza, anche se non soprattutto dal punto di vista commerciale.

Il nuovo “Ospedale di comunità” prevede: trenta posti letto di ricovero breve dedicati a pazienti che richiedono cure a bassa intensità clinica, soggetti, cioè, che a seguito di  un episodio acuto o il riacutizzarsi di patologie croniche, necessitano di assistenza e sorveglianza sanitaria. In questo modo, si vedranno sensibilmente ridotti gli accessi ai Pronto soccorso e si favoriranno eventuali “ dimissioni protette” dagli ospedali locali e regionali.

Negli “Ospedali di comunità” opereranno medici, infermieri e operatori sociosanitari altamente qualificati. Ogni ospedale, inoltre, sarà dotato di una strumentazione diagnostica di base che permetterà, ad esempio, di effettuare esami cardiologici ed ematologici, ecografie e test di funzionalità respiratoria.

Non è tutto. Presso i locali dell’ex Moscati dovrebbe sorgere anche la prima “Casa di comunità” della Campania: una struttura polivalente di assistenza primaria e specialistica in grado di erogare anche prestazioni sociosanitarie. Nelle “Case di comunità” i cittadini, assistiti da un team multidisciplinare di medici, infermieri, psicologi ed altri professionisti qualificati della salute, potranno effettuare esami diagnostici quali elettrocardiogramma, elettroencefalogramma, spirometria, screening diabetologici ed oncologici, fare prelievi e sottoporsi a vaccini.

Insomma, le premesse per fare bene e guardare con ottimismo al futuro sembrano esserci tutte: messe da parte fantasie e i soliti reboanti annunci dell’amministrazione Festa questa volta pare che si faccia davvero sul serio.

A quanto si apprende, infatti, su indicazione della Regione, l’azienda ospedaliera Moscati, proprietaria della struttura di viale Italia,  ha ceduto in comodato d’uso gratuito per trent’anni il complesso all’Asl. Si attende il definitivo via libera della Regione, lo stanziamento dei fondi e la contestuale partenza del cantiere. La struttura potrebbe già essere completamente operativa entro la fine del 2023. Staremo a vedere.

Nel  titolo del nostro sguardo di questa settimana  abbiamo scelto di inserire un punto di domanda, ma visto il riconosciuto attivismo e dinamismo della Regione, nonché la particolare sensibilità del presidente De Luca verso questi temi, siamo certi di voler presto tornare su queste pagine per raccontare quanto di buono sarà accaduto.

È utile ricordare, inoltre, come il nuovo piano regionale di “sanità territoriale, una sanità sempre più vicina ai bisogni del cittadino”, preveda la nascita su tutto il territorio regionale di 169 “Case di comunità”,  45 “Ospedali di comunità” e 58 “Centrali operative territoriali”.

Nel progetto saranno come doveroso coinvolte tutte le Asl regionali e sarà pubblicato a breve un “accordo quadro” che coinvolgerà operatori economici, professionisti ed imprese nei lavori di ristrutturazione e riqualificazione delle  strutture individuate,  funzionali al “nuovo modello di sanità territoriale”. Si conta di completare il programma entro tre anni con l’obiettivo di potenziare, velocizzare e modernizzare l’assistenza, garantendo così parità d’accesso alle cure a tutti i cittadini.

Nella consapevolezza che si saprà tener fede ad ogni impegno in merito a  tutto quanto appena affermato e descritto, chiediamo al presidente De Luca di edurci, magari in una prossima sua diretta del venerdì, anche sullo stato di avanzamento dei lavori dell’area di Bagnoli di Napoli la cui riqualificazione è stata ed è uno dei punti cardine del suo programma elettorale. Nella certezza di essere ascoltati, auguriamo buon lavoro.

*  *  *

Aggiornamento: in queste ore, mentre scriviamo, apprendiamo che il sindaco Festa, contrariato ed irritato probabilmente dall’eccessivo (dal suo punto di vista) attivismo dei vertici regionali, avrebbe in animo di bloccare il progetto dell’“Ospedale di comunità” per l’ex Moscati stoppando la cessione alla stessa Azienda ospedaliera Moscati, sia dei suoli di “Contrada Amoretta” sui quali attualmente sorge la  Città ospedaliera sia di quelli di viale Italia dove insiste l’ex ospedale Moscati.

Proposito, questo, difficile da realizzare in quanto ci pare di ricordare che esisterebbe  agli atti una delibera di giunta del 2012 firmata dall’allora sindaco Galasso e  parrebbe addirittura controfirmata dall’allora vice sindaco Gianluca Festa, che autorizzava proprio la doppia cessione dei suoli proprio all’azienda ospedaliera Moscati.

Pertanto l’atteggiamento del nostro primo cittadino appare alquanto pretestuoso, strumentale e frutto più di uno sterile capriccio piuttosto che mosso da motivazioni supportate da concrete necessità di gestione o di opportunità.

In attesa di sviluppi nel merito, ci auguriamo che il sindaco vanga a più miti consigli e, dunque, di non dover essere costretti a passare dal possibile ed auspicabile racconto di un’occasione per un’opportunità a quello di un’ennesima occasione persa per la nostra città.

 

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