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    03/07/2024

L’occhio sulla città/Anche Avellino avrà la sua università

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b_300_220_15593462_0___images_stories_Attualita12_unisa_av.jpgAVELLINO – Dopo un periodo di vacanza torna l’occhio sulla città e ritrova un’amministrazione comunale animata da buoni propositi e da una spiccata propensione all’attivismo.

Di esempi se ne potrebbero far tanti ma in questa occasione vogliamo concentrare la nostra attenzione, per dirla con il nostro sindaco Gianluca Festa, su “un’idea ambiziosa e affascinante che mira a cambiare il corso della nostra Avellino dandole ancora maggiore centralità, in ambito nazionale e, perché no, anche internazionale”. Lo scorso dicembre, infatti, presso Palazzo di Città è stato presentato il  “Polo di Avellino  dell’Università degli Studi di Salerno”.

Il progetto nasce dalla collaborazione  interistituzionale tra il Comune e l’ateneo salernitano ed ha trovato il suo naturale sviluppo nel protocollo d’intesa approvato e finalizzato alla formalizzazione di tale cooperazione nell’ambito della formazione universitaria, della Ricerca  e della “Terza  missione” che, tra le   finalità istituzionali dell’ateneo, rappresenta un’attività sinergica alla ricerca scientifica ed alla formazione.

L’Ateneo ed il Comune si sono impegnati a garantire una progettazione di ampio respiro che contempla interventi programmati per rispondere alle esigenze di innovazione ad alla domanda di formazione. In tale ambito, è prevista l’istituzione di corsi di laurea e master fortemente attrattivi: per la ricerca si punterà su progettualità già avviate e/o da avviare e sviluppare in settori specialistici e tecnologicamente avanzati; per la “Terza Missione” si prevedranno attività di conoscenza e valorizzazione dei territorio. Il nuovo polo sarà ospitato nell’attuale sede comunale di Piazza del Popolo.

I primi tre  percorsi previsti dall’intesa sono una laurea magistrale in “sicurezza informatica e Tecnologie Cloud/ Cybersecurity and Cloud  Technologies“ del dipartimento di informatica; una laurea professionalizzante in “tecniche per l’edilizia e il territorio” del dipartimento di ingegneria civile, entrambe con partenza nell’anno in corso; una laurea in inglese (doppio titolo con Università straniere) in “Medicinal Chemistry” dei Dipartimenti di Farmacia e di Chimica e Biologia, con partenza nel 2024. Un contributo arriverà anche da altri percorsi di laurea di livello avanzato (offerti ad esempio dal Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione , Elettrica e Matematica Applicata) e da percorsi master innovativi (Agricoltura Digitale e Sostenibilità e Cybersecurity).

L’intesa contempla , inoltre,  la più ampia fruibilità dei servizi e infrastrutture della città: come Villa Amendola, il Teatro Gesualdo, la Casina del principe e parte del Palazzo Victor Hugo (individuato, peraltro, come sede degli uffici amministrativi) con aule, laboratori, uffici, tra cui quello del rettore, sistemi di trasporto dedicato e strutture residenziali per studenti. Insomma, una vera e propria “cittadella universitaria”.

In quest’ottica, è importante ricordare come, nell’ambito della riqualificazione di “Borgo Ferrovia”, c’è la disponibilità di tutte le parti, ivi compreso la Regione Campania, al concorso progettuale per la realizzazione di residenze per studenti. Tutto questo in attesa che, con il completamento dei lavori di elettrificazione della tratta Avellino-Benevento-Salerno, gli studenti del capoluogo possano salire in treno alla stazione cittadina e scendere direttamente al Campus di Fisciano.

“Razionalizzazione dell’esistente, certo, ma con concrete ricadute sul territorio, a rafforzare un legame ed una sinergia tra l’Università di Salerno e la città di Avellino che da sempre sentiamo come naturale: buona parte dei nostri docenti e studenti sono irpini. Nel merito, questo progetto mi consegna un’altra emozione particolare essendo stato questo, ad ora, un anno da record per il nostro ateneo. Abbiamo, infatti contato 7318 immatricolazioni, il numero più alto di sempre”. È quanto dichiarato dal  rettore  Vincenzo Loia.

Se non ci saranno intoppi di sorta, il “Polo universitario di Avellino” partirà dal prossimo settembre con il coordinamento e l’amministrazione del rettore dell’Università  degli Studi di  Salerno. Una notizia che anticipa  il trasloco del Comune e di tutti i suo uffici: entro l’estate, infatti, la maggior parte troverà collocazione tra Palazzo De Peruta ed il Victor Hugo. Nel merito,  anche alla  luce di tutto quanto appena affermato e descritto, certe scelte appaiono quantomeno discutibili.

Apprendiamo, infatti, dell’emergere di possibili difficoltà alla massima efficienza del Victor Hugo e dunque del suo utilizzo allo scopo, nonché di difficoltà da parte di Palazzo di Città ad assicurare nuova ed adeguata collocazione agli uffici del giudice di pace, oggi ubicati a Palazzo De Peruta.

Vogliamo augurarci che le sopravvenute difficoltà non provochino dilazioni sui tempi rispetto al regolare avvio del progetto. Rassicurazioni in tal senso giungono dallo stesso sindaco Gianluca Festa. Staremo a vedere.

Non è tutto. Plaudiamo ad un’altra proficua sinergia tra l’Università di Salerno, la Provincia di Avellino, la Regione Campania e il Comune di Solofra: una sede distaccata presso l’ospedale Landolfi della facoltà di Medicina e chirurgia.

Nelle intenzioni delle parti interessate c’è la volontà all’attivazione di corsi di laurea specialistici, master, progetti di ricerca ed ogni altra iniziativa volta ad immaginare, in prospettiva, un polo all’avanguardia in ambito sanitario, a valorizzare e a dare maggiore centralità alla struttura.

Com’è ovvio, un ruolo importante sarà quello dell’azienda ospedaliera Moscati, ente gestore dell’ospedale Landolfi. Progetti ambiziosi che mirano a far crescere la nostra città, la nostra   provincia ed anche  l’intero Mezzogiorno. Staremo a vedere.

È vero,  “chi non osa è perduto”, e allora  non più impegni solo sulla parola, ma si sostanzi  tutto quanto con il suffragio della reale concretezza.

Noi non abbasseremo lo sguardo, pronti a registrare quanto di buono presto accadrà, sempre accompagnati dal nostro fare giornalismo incisivo ma gentile ormai, pare, tanto gradito e “caro” a voi lettori.

 

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