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    03/07/2024

L’occhio sulla città/L’isola che…ancora non c’è

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b_300_220_15593462_0___images_stories_Rubriche-LaLettera_rifiut.jpgAVELLINO – Il titolo scelto per il nostro sguardo di questa settimana potrebbe richiamare scenari fiabeschi, romanzeschi, poetici, risvegliare nostalgie d’infanzia o riportare alla mente un successo di Edoardo Bennato. Se non fosse per quell’“ancora” che richiama ad un riferimento molto più prosaico che di poetico ha poco o nulla: ricordate gli “arredamenti urbani”o gli “empori urbani” che avemmo a segnalare qualche tempo fa? Ebbene, constatiamo che non solo sulla questione del “sacchetto selvaggio” nihil sub sole novum ma che, soprattutto, col tempo, si è assistito ad un’evoluzione del concetto.

In diversi punti della città e non solo, infatti, si continuano ad osservare spettacoli davvero poco decorosi: ci si trova di fronte ad abiti smessi, sedie, vecchi mobili, gomme e cerchioni d’auto usurati, nonché lavatrici, televisori, frigoriferi ed altri rifiuti ingombranti. Per non parlare di wc, lavabi e  bidet.

Davanti a tutto questo torniamo a chiederci: è giusto continuare a destinare l’area di Campo Genova ad altri scopi a sacrificio nientemeno che anche del centro Rae (rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche) diventando così probabilmente l’unico capoluogo a non averne più uno? Ebbene, abbiamo sempre stigmatizzato certi comportamenti di inciviltà invocando in più di un occasione controlli e sanzioni per i “furbetti del sacchetto”: non preoccupatevi non abbiamo certo cambiato idea considerato anche che la raccolta differenziata in città sembra consegnare risultati soddisfacenti,  ma sta di fatto che sia l’isola ecologica del capoluogo praticamente non c’è più sia  il centro Rae è chiuso ormai da lungo tempo e, dunque, sentiamo di voler quasi “giustificare”  il comportamento di nostri concittadini che, per potersi liberare di questa particolare tipologia di rifiuti, giungono a soluzioni tanto estreme: in fondo, si sta facendo sempre più sottile il confine tra l’incuria e l’indifferenza, insomma l’inciviltà e l’effettiva, concreta, reale necessità.

Sì perché la “rivoluzione green” del sindaco Festa, non solo non prevede più la vecchia destinazione per Campo Genova dove, invece, ormai fa bella mostra di sé la “Smile Arena” ma non prevede neanche più un’isola ecologica alternativa visto il permanere di difficoltà burocratiche che impediscono a Palazzo di Città l’utilizzo allo scopo dell’ex area Cecchini di via Zoccolari nonostante sembra esserci una  delibera di giunta in tal senso. Ci pare di ricordare, nel merito, che la citata delibera di giunta risalga al 2020 ed oggi siamo al 2023…

Ora,  pur apprezzando la possibilità e la disponibilità di IrpiniAmbiente (società cui comunque compete l’espletamento della raccolta rifiuti sul territorio comunale) anche al ritiro a domicilio di specifiche categorie di rifiuti, chiediamo, visti i tempi d’attesa alquanto dilatati tra la chiamata e l’effettivo ritiro dei materiali, dove e come poter contribuire a smaltire autonomamente, quando possibile, gli stessi rifiuti ingombranti o speciali a voler essere cittadini educati, civili e rispettosi dei luoghi che abitiamo: allora saranno  ancor più legittimate le severe sanzioni per i trasgressori e/o “furbetti del sacchetto” ai quali verrà meno ogni attenuante e/o pretesto.

Ecco che, in centro come in periferia, le discariche a cielo aperto, già frutto di sconcertante senso civico, finiscono coll’ingrossarsi a dismisura. Basterebbe questo per indurre ad attenta riflessione.

In attesa ci auguriamo celeri risoluzioni nel merito auspicando, altresì, che la massima autorità cittadina dia prova concreta e finalmente sostanziale di fatti, di decisioni e  di responsabilità.

 

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