AVELLINO – La nostra continua ad essere un’amministrazione comunale animata da buoni propositi e da una spiccata propensione all’attivismo. Di esempi se ne potrebbero far tanti ma in questa occasione vogliamo raccontarvi, per dirla con il nostro sindaco, “di un’idea ambiziosa e affascinante che mira a cambiare il volto della nostra Avellino, dandole ancora maggiore centralità in ambito nazionale e, perché no, anche internazionale e che oggi è finalmente realtà”.
Lo scorso martedì, infatti, ha avviato le proprie attività il “Polo di Avellino dell’Università degli studi di Salerno”. I primi studenti accolti sono stati gli iscritti al corso di laurea in “Tecniche per l’edilizia ed il territorio” afferente al dipartimento di ingegneria civile; dal sedici ottobre, poi, partiranno i corsi di laurea magistrale in”cyber-security e sicurezza informatica” e quelli “per la transizione ecologica”.
Com’è noto, alle attività dell’ateneo sarà riservato l’intero palazzo di Piazza del Popolo, ormai ex sede comunale, nonché l’uso dei garage; inoltre, sebbene almeno inizialmente, sarà operativo il solo primo piano del palazzo. Nelle intenzioni tanto del Comune quanto dei vertici dell’Università degli studi di Salerno c’è la volontà di rendere il “Polo di Avellino” una vera e propria sede distaccata dell’ateneo entro il 2024 con l’offerta formativa completa.
Segnali tangibili in tal senso vengono dal fatto che, presso la sede di Piazza del Popolo, sono già attive una segretaria, una reception, diversi uffici amministrativi e, in tempi relativamente brevi, sarà allestito l’ufficio del rettore. Insomma, un progetto ambizioso, questo, che si aggiunge all’investimento che l’ateneo salernitano ha avviato sul “Polo di ricerca” presso l’ex caserma Litto di Corso Vittorio Emanuele.
Non è tutto. Trattandosi di un’intesa interistituzionale tra l’Università, il Comune e la Provincia, nel progetto è contemplata la più ampia fruibilità di strutture e servizi della città: stiamo pensando, ad esempio, a sistemi di trasporto dedicato o a strutture residenziali per studenti (per approfondimenti sul complesso dell’articolato progetto, invitiamo comunque alla rilettura dei nostri numerosi sguardi sull’argomento). Insomma, la nostra città si prepara a diventare “una vera e propria cittadella universitaria”.
In quest’ottica è importante ricordare come nell’ambito della riqualificazione di “Borgo Ferrovia” c’è la disponibilità di tutte le parti interessate, ivi compresa la Regione Campania, al concorso progettuale per la realizzazione di residenze per studenti. Tutto questo in attesa che, con il completamento dei lavori di elettrificazione della tratta ferroviaria Avellino-Benevento-Salerno, gli studenti del capoluogo, ove necessario, possano salire in treno alla stazione cittadina e scendere direttamente al campus di Fisciano. Nel merito, dobbiamo registrare un qualche rallentamento sia nei lavori di elettrificazione del tratto che interessa il capoluogo sia nella riqualificazione della stazione cittadina: insomma, ormai da circa quattro anni ad Avellino “non sbuffa più un treno sui binari“.
Ora, visto il riconosciuto e dimostrato dinamismo della Regione Campania, cui parrebbe spettare l’onere del completamento dell’elettrificazione, vogliamo augurarci che presto si saprà porre adeguato rimedio e garantire celeri quanto risolutive risposte anche per quanto concerne il tratto di ferrovia che coinvolge la nostra città e la riqualificazione dalla nostra stazione.
Ovviamente, con il “Polo di Avellino dell’Università degli studi di Salerno” interamente ubicato a Piazza del Popolo il cuore dell’attività comunale si appresta a tornare nella sua sede storica di Palazzo De Peruta, con la contestuale dislocazione degli altri uffici comunali in una parte del “Victor Hugo” e in una parte dell’attuale sede del comando dalla polizia municipale di via Francesco Tedesco.
Ora pur apprezzando la volontà di Palazzo di Città a diventare presidio sempre più compliante con le esigenze della cittadinanza, non possiamo non tener conto di segnalazioni di nostri lettori che invitano a ripensare, ad esempio, alla dislocazione dell’ufficio anagrafe presso la nuova sede immaginata a via Tedesco a vantaggio di una sede più centrale.
Quest’ultima annotazione potrà diventare un esempio di partecipazione sempre più attiva di noi cittadini alla vita del capoluogo, pretendendo di contare in scelte importanti per il nostro futuro come comunità ed in ogni altra occasione sarà necessario.
Il nostro sindaco, dal canto suo, dovrà porsi serenamente all’ascolto: solo così, potrà garantire immediata ed efficace risoluzione alle istanze ed alle difficoltà della comunità che è chiamato a rappresentare. Al contrario, il rischio sarebbe mostrare troppo autoritarismo ma poca autorevolezza. Buon lavoro.