AVELLINO – In più di un’occasione abbiamo osservato come le politiche culturali del capoluogo balbettassero fin quasi ad apparire sospese, ebbene qualcosa sembra sbloccarsi nel merito: ricordate la tanto invocata “Fondazione a partecipazione per la cultura” della nostra città? Parrebbe proprio che l’organismo sia ormai pronto a partire: dopo che il notaio Pellegrino D’amore ne ha redatto lo statuto, dopo che la Fondazione ha superato lo scoglio del placet del Consiglio comunale, dopo l’approvazione dell’organismo da parte del prefetto e dopo la nomina del professor Angelo Maietta alla carica di direttore generale, si attende solo, a stretto giro, la convocazione della prima riunione del Cda, volta a rendere finalmente operativa la Fondazione. Staremo a vedere.
La Fondazione avrà il compito di creare una rete per la gestione dei principali luoghi della cultura del capoluogo: l’ex Eliseo, Villa Amendola, la Casina del principe, il Teatro Gesualdo, nonché il rinnovato castello longobardo con la piazza, ma solo per specifiche iniziative, e forse anche la Dogana. A gestire la Fondazione, come detto, sarà Angelo Maietta, professore di Diritto della multimedialità presso l’università degli studi di Salerno e già titolare della cattedra di Diritto d’autore e dello spettacolo presso l’università degli studi di Roma. Maietta è anche, tra l’altro, consulente giuridico di diversi programmi per Rai Uno. Il neo direttore generale sarà coadiuvato da un Cda con un suo presidente che avrà il compito di valutare e gestire insieme al Comune i progetti e le iniziative delle strutture.
Al di là dei soliti toni trionfalistici del sindaco Festa vorremmo augurarci che per la Fondazione si saprà garantire l’autonomia e la terzietà che merita. Non va dimenticato nemmeno il proficuo e costante dialogo con l’opposizione consiliare: solo così la Fondazione potrà assolvere al meglio alla funzione di organismo collegiale qual è chiamata ad essere.
Accanto a questo, ci sono o dovrebbero esserci numerosi cantieri in chiusura in città: pensiamo innanzitutto al tunnel che, ormai completato in ogni suo aspetto, si prepara ad essere inaugurato e consegnato alla città tra qualche settimana, almeno ad ascoltare i propositi d’impegno dei vertici comunali.
Non possiamo non far cenno, poi, al rifacimento ed al possibile allargamento dei marciapiedi di via De Gasperi, ormai resi impercorribili dall’insistere delle radici degli alberi, soluzione già più volte segnalata ed auspicata. Staremo a vedere, accompagnati comunque dalla piacevole percezione di essere stati ascoltati.
Ancora, lo scorso lunedì, percorrendo via Piave, abbiamo osservato che si è proceduto alla recinzione del cantiere che dovrà portare all’abbattimento dell’ex scuola media Dante Alighieri ed alla nascita del nuovo campus scolastico: non vorremmo però che alla rapida istallazione della recinzione non segua anche un altrettanto rapido inizio dei lavori. A proposito, ricordiamo che i tempi di consegna del nuovo campus scolastico sono stimati in circa tre anni.
Non possiamo che plaudire, infine, al riconosciuto attivismo dell’ente Provincia che, finalmente, ha quasi concluso i lavori “all’antico podere annesso alla regia scuola enologica per la viticoltura di Avellino”. L’edificio diventerà un centro di ricerca del settore vitivinicolo all’avanguardia al servizio dell’università del vino del capoluogo.
A venticinque anni dalla sua programmazione, voluta dall’allora presidente della Provincia Alberta De Simone, dunque, si sta completando il restauro dello storico palazzo realizzato nel 1880. L’ente Provincia rende noto che, se tutto andrà secondo programmi, la struttura sarà inaugurata e consegnata alla città in primavera. Il centro di ricerca ospiterà, tra l’altro, sette laboratori digitali ed un’aula magna, implementazione e supporto prezioso alle funzioni dell’università del vino, a quindici anni dalla sua nascita.
Come si ricorderà l’argomento è stato oggetto di nostri numerosi sguardi: fa piacere segnalare ancora che il progetto del nuovo complesso prevede, al suo interno, l’istituzione di un museo del vino ed un’enoteca regionale. Insomma le premesse sembrano esserci tutte: prosit! Non ci resta che attendere, pronti a registrare quanto presto accadrà.
Per una strana coincidenza sul cartello che dà il benvenuto in città si legge: “Benvenuti ad Avellino città del vino…proprio di fronte alla struttura…
Solo qualche esempio di dinamismo delle istituzioni cittadine: che sia il click di una nuova, reale e concreta sfida di programmazione per il capoluogo?
Ben venga il grande il cantiere attraverso il quale si sta progettando l’Avellino del futuro, a patto che non sfugga il consolidarsi del metodo del confronto costante e della trasparenza amministrativa.