AVELLINO – Questa settimana il nostro sguardo si affaccia ad osservare la politica e registra come, a poco meno di due mesi dalle elezioni amministrative, il quadro nella nostra città sia tutt’altro che ben delineato.
È stato ed è, infatti, oggettivo “il lungo travaglio” tra gli schieramenti per l’individuazione del candidato apicale alla carica di sindaco. Una situazione di stallo acuita anche dalla distrazione dovuta alle difficoltà che hanno investito il sindaco Festa, sindaco che, altrimenti, sarebbe stato accreditato di un più che possibile secondo mandato, eventualità, questa, peraltro non ancora del tutto da escludere ad ascoltare il diretto interessato.
In fondo non si può negare al primo cittadino uscente ed alla sua amministrazione una spiccata propensione all’attivismo: pensiamo ed esempio alla nascita del Polo di Avellino dell’Università degli studi di Salerno, alla riconsegna alla città del rinnovato Palazzo De Peruta, alla rinascita del Mercatone di via Ferriera, all’inaugurazione di Piazza Castello, al nuovo volto di via Francesco Tedesco, alla nuova autostazione cittadina, e molto altro ancora.
È vero, qualcuno potrà obbiettare che per la maggior parte si tratta di opere, cantieri e di “idee” avviati ed immaginati da altri, ma a costoro rispondiamo che a differenza “degli altri”, l’amministrazione uscente, alla vacuità delle parole, ha fatto corrispondere la concretezza dei fatti e dell’azione. Accanto a questo va sottolineata la volontà dell’amministrazione Festa espressa a più riprese di voler procedere prima del termine dell’attuale consiliatura, all’inaugurazione di altre due opere ritenute fondamentali per la nostra città: ci riferiamo al tunnel ed all’entrata a regime della metropolitana leggera cittadina: riuscirà il sindaco pro tempore Laura Nargi ad espletare anche questi ultimi adempimenti? Staremo a vedere.
Ma torniamo alle conclamata difficoltà delle forze politiche ad individuare il candidato sindaco: ebbene, se il tavolo del campo largo di centrosinistra, sia pur con non poche tribolazioni, sembra aver individuato l’uomo giusto in Antonio Gengaro, il centrodestra invece sembra ancora “in preda alle doglie” con tanti nomi ma poche certezze.
Antonio Gennaro sembra accreditato di essere un politico esperto, con una visione ed un’idea di città ben definita: più cultura meno “dispersione”, un capoluogo sempre più aperto e dinamico che abbia al centro le esigenze, i bisogni, e le aspirazioni delle giovani generazioni, senza dimenticare un Piano urbanistico comunale, che preveda sempre più verde e meno cemento, insomma il sogno di quella “città giardino” che gli deriva dall’essere stato uno dei più stretti collaboratori e vicesindaco di Antonio Di Nunno, del quale, per molti, rappresenta la continuità.
Da tempo sulla scena, invece, il candidato di Unione popolare per De Magistris, Aldo D’Andrea, medico-chirurgo appassionato di politica, designato senza alcuna esitazione offre grande volontà ad operare per una città migliore.
Intanto il tempo scorre e ciò che per il sindaco Festa si temeva solo sulla carta ha via via assunto i crismi della concretizza: gli sono state imputate irregolarità nella gestione e nell’azione amministrativa delle quali sarà presto chiamato a rispondere.
Noi, dal nostro canto, mantenendo una posizione di assoluto garantismo che è giusto accompagni una fase tanto delicata, dopo questo breve primo approccio, assicuriamo prossimi sguardi anche in vista dell’ormai imminente campagna elettorale, quando giocoforza equilibri, programmi e proposte dovranno essere chiari e ben definiti.
A margine, il prossimo sabato sopraggiunti impegni porteranno il nostro sguardo altrove: appuntamento, dunque, a sabato 27 aprile 2024.